Venerdì 9 Maggio 2025
Serena Votano
Libri

“Cose che non si raccontano”, il coraggio di Antonella Lattanzi di raccontare l’irraccontabile

Candidato al Premio Strega 2024, il libro è un coraggioso romanzo autobiografico sul desiderio di essere madre

“Cose che non si raccontano”, il coraggio di Antonella Lattanzi di raccontare l’irraccontabile

Ci sono cose che non si raccontano perché la vergogna potrebbe essere troppo grande, perché non sempre chi ascolta è disposto a portare il peso del dolore. E il segreto offre l’opportunità di credere che nulla sia successo.

L’autrice Antonella Lattanzi, dopo mesi di silenzio, ha trovato le parole per raccontare l’irraccontabile: “Cose che non si raccontano” (Einaudi, 2023) è un coraggioso romanzo autobiografico sulla sua dolorosa battaglia per la maternità. Vincitore del premio Wondy 2024, il romanzo è tra i dodici libri candidati al Premio Strega 2024.

"Cose che non si raccontano”, la trama

Dopo due aborti volontari a diciotto e vent’anni, Antonella alla soglia dei quaranta sente che è arrivato il momento giusto per avere un figlio insieme ad Andrea, il suo compagno. Se prima non voleva, perché era intenta a realizzare il suo sogno più grande – diventare scrittrice – adesso sente che è arrivato il momento di diventare madre.

È un libro che parla di felicità, di pazzia, di colpevolezza e sensi di colpa. Una dura confessione in cui Antonella narra il suo percorso verso la maternità, segnato dalla difficoltà di rimanere incinta in modo naturale, e dalla necessità di ricorrere alla Pma (procreazione medicalmente assistita) per ben tre volte. L’autrice non si ferma di fronte a niente, raccontando forse più di ogni altra cosa il potere della scrittura.

Quello che è successo me lo sono meritata pure perché, mentre cerco il coraggio di scrivere tutto questo, io penso: sarà un libro? Sarà un bel libro? Me lo sono meritata perché, anche ora, invece di pensare solo a quello che è successo, io sto pensando alla scrittura. Anche adesso che tre bambine non ci sono più.

Di fatto Antonella si divide tra il desiderio di maternità e l’uscita di un romanzo salvifico, “Questo giorno che incombe” (HarperCollins, 2021) in cui – caso vuole che – mette insieme la gioia ma anche il risentimento che una madre può provare per i propri figli. Nel mezzo, il lockdown, le visite mediche, le ecografie, i lunghi ricoveri, i silenzi, la rassegnazione e il rifiuto di accettare il destino.

Ci hanno detto che erano tre bambine il giorno prima che morissero. Come sei esagerata, vita.

Trovare le parole giuste da usare in questi casi è un esperimento impossibile anche per uno scrittore, Antonella Lattanzi ci prova: gravidanza, incinta, figli, riduzione… sono parole che non userà più dal momento che scoprirà di essere incinta di tre gemelli, è una gravidanza a rischio secondo tutte le ipotesi. Tuttavia sono le uniche parole che può usare per raccontare questa storia che è sua e di tutte le donne – libere, testarde, ambiziose, contraddittorie.

Antonella Lattanzi, scrittrice e sceneggiatrice, è nata a Bari nel 1979 e vive a Roma. Ha scritto i romanzi “Devozione” (Einaudi 2016), “Prima che tu mi tradisca” (Einaudi 2013), “Una storia nera” (Mondadori 2017) da cui è stato tratto un film, “Questo giorno che incombe” e le sceneggiature dei film Fiore (2016), “2night” (2016), “Il campione” (2019), Nastro d’Argento per l’opera prima.

In questo romanzo riesce a mettere insieme tutti i pezzi: le gioie e i dolori, le volte in cui si divideva tra il desiderio di essere madre e la passione per la scrittura, le volte in cui si è sentita la madre peggiore del mondo e i giorni cui ammette che scrivere questo libro la fa sentire malissimo.

Non è un memoir, non è uno sfogo. “Cose che non si raccontano” è un romanzo rabbioso, a tutti gli effetti devastante, in cui l’autrice dialoga con il lettore e con i suoi dubbi sulla genitorialità: desidero un figlio? Sarò un bravo padre/una brava madre? Che ne sarà di me e delle mie ambizioni?

Un romanzo consigliato a chi non ha paura della verità. Sarà difficile uscire indenni e impassibili dalla sua lettura.