Lunedì 29 Aprile 2024

Le bambine in pasto alla ’Bestia’ nella Madrid dell’800

Le bambine in pasto  alla ’Bestia’  nella Madrid dell’800

Le bambine in pasto alla ’Bestia’ nella Madrid dell’800

La storia ci ha consegnato tante scrittrici che per sfuggire ai pregiudizi della loro epoca scelsero di pubblicare con pseudonimi maschili. George Sand era nata Aurore Dupin, George Eliot all’anagrafe era Mary Anne Evans. Oggi, finalmente, succede anche il contrario e succede che tre uomini diventino autori di un bestseller da un milione di copie scegliendo di attribuire il loro successo a Carmen Mola.

Per anni è stata l’Elena Ferrante iberica, alcuni hanno addirittura pensato che sotto il nom de plume si celasse nientemeno che la regina Letizia di Spagna. E invece è bastata la premiazione del Planeta spagnolo, uno dei più prestigiosi al mondo (valore un milione di euro, più che il Nobel), per scoprire l’identità degli autori del thriller bestseller ’La bestia’ (in Italia edito da Salani). Si tratta degli sceneggiatori Jorge Diaz, Agustin Martinez e Antonio Mercero che hanno firmato nel 2018 ’La sposa di sangue’ (Mondadori) -divenuta a settembre 2022 una serie tv - e hanno dichiarato di ispirarsi ai libri di Patricia Highsmith.

Il romanzo, fenomeno editoriale da un milione di copie, svolge la sua trama nella Madrid del 1834 quando un’epidemia di colera mise in ginocchio la città. Ad aggiungere pathos e terrore, l’aggirarsi di un mostro che rapisce le ragazze dei quartieri più poveri e le smembra. La Bestia, appunto. La scomparsa di Clara innesca però la reazione della sorella Lucia che si muove sulle sue tracce prima ancora che ne venga ritrovato il cadavere.

Accanto alla vicenda di morte e di disperazione, emerge il ritratto storico, documentato ed efficace, di una Madrid caotica, di un mondo di disuguaglianze, di povera gente tenuta fuori dalle mura, una polveriera di miseria e segregazione, che ha come protagoniste indiscusse bambine per le quali diventare donne è una condanna a morte. "Nella vita, le donne sono sempre rinchiuse in una prigione sotterranea, in attesa che qualcuno permetta loro di uscire. Poche volte per fare loro del bene, nella maggior parte dei casi per approfittarsi di loro, per usarle, per fare loro del male".

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