Lunedì 29 Aprile 2024

Lady Diana, l’abito da sposa di riserva rimasto top secret

Scomparsa nel 1997, Diana sposò l’allora principe di Galles nel 1981 con un vestito in stile fiabesco dallo strascico record di sette metri

Lady Diana e l'abito da sposa di riserva

Lady Diana e l'abito da sposa di riserva

L’abito da nozze di Lady Diana Spencer è rimasto impresso nell’immaginario collettivo e ha fatto scuola per le creazioni sartoriali nuziali degli ultimi decenni del Novecento. Il suo stile fiabesco, le maniche e la gonna ampie e vaporose e i dettagli di lusso, come le diecimila perle e paillettes da cui era composto, per non parlare dello strascico record da oltre 7 metri, lo hanno reso iconico e molto richiesto sotto forma di copie low cost e rivisitazioni contemporanee.

Royal wedding

Era il 29 luglio 1981 quando, nella cattedrale di St. Paul’s a Londra, Diana sposava il principe Carlo, oggi re d’Inghilterra (con al suo fianco Camilla, sua seconda moglie, come regina consorte). Di acqua sotto i ponti ne è passata da allora e sono accadute molte vicissitudini. Ma non tutti sanno che quando la compianta principessa del Galles (morta nell’agosto 1997 in seguito a uno schianto fatale dell’auto su cui viaggiava, sotto il tunnel di Pont de L’Alma a Parigi) aveva anche un vestito di riserva che nessuno ha mai visto – nemmeno la stessa Spencer – eccezion fatta per chi l’ha disegnato e l’ha realizzato.

La riserva segreta

Non è un caso che Elizabeth Emanuel, la stilista che, insieme all’ex marito David Emanuel, firmò l’abito da sposa ufficiale di Diana, abbia definito, in un’intervista a People, quello di riserva “l’abito che non è mai esistito”. La stessa Spencer era stata tenuta all’oscuro della creazione bis. Di recente la Emanuel ha spiegato motivi e retroscena di quella scelta. La designer, infatti, ha raccontato che, in vista del matrimonio del secolo, quarant’anni fa era comprensibilmente agitata e nervosa. A Hello! Emanuel ha raccontato che, durante i preparativi nuziali di Diana e Carlo, l’abito realizzato da lei, dall’ex consorte e dal suo staff era conservato in un armadio blindato sorvegliato da due guardie di giorno e di notte.

Per depistare fotografi e curiosi il personale dell’atelier buttava nei cassonetti fili di cotone e altro materiale che non c’entrava nulla, per non regalare alcuna anteprima del vestito da sogno. Tuttavia Emanuel si era messa a disegnare e a realizzare anche un altro abito per un eventuale piano B, nel caso in cui ci fossero stati imprevisti.  

Nuova creazione

Il modello di scorta doveva essere in seta bianca – non in taffetà color avorio, come l’abito ufficiale – con maniche più aderenti, sulla falsariga di un abito rosa che gli Emanuel avevano fatto per Diana per un ballo privato. Alla fine, però, il vestito di riserva non fu mai ultimato, perché fortunatamente non ce ne fu bisogno. Non si sa nemmeno che fine abbia fatto. Sono stati conservati, invece, alcuni bozzetti. La stilista ha annunciato che le piacerebbe rifare una versione attualizzata dell’abito nuziale di Diana, esposto in una recente mostra di Kensington Palace. Un ulteriore omaggio all’indimenticata principessa, con l’aggiunta di un tocco più contemporaneo.

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