È una vestaglia bianca con piccoli ma decisi disegni di stelle marine blu, ed è appartenuta addirittura a Greta Garbo. La si è ammirata al Grand Hotel di Rimini in una esposizione speciale, solo per la sera del 26 novembre scorso, voluta da Giuliana Cella, stilista regina dell’etno-chic che ne è la proprietaria. Quello stesso giorno la creatrice di scialli e abiti indimenticabili ha tenuto una lezione su ’Geografie Tessili’ al campus di Rimini, dialogando con Fabriano Fabbri, docente di stili e arti del contemporaneo all’università di Bologna, Campus di Rimini, e Gianluca Lo Vetro, giornalista di costume di critico di moda.
La vestaglia fu dimenticata dalla Divina, nella tenuta a Taormina di Giuliana Cella, dove fu ospite ripetutamente dal 1946, sotto la falsa identità di miss Harriet Brown. Si tratta di un kimono di cotone con stampe a stelle marine su fondo bianco, fu scordato insieme a un paio di espadrillas n. 43. Greta Garbo era eccezionale anche nella misura del piede. Protagonista del jet set internazionale, Giuliana Cella è un’atipica creatrice, antiquaria e collezionista, che negli anni ’90, si è imposta nel gotha della moda, tagliando in fogge occidentali, le sue rarità tessile collezionate durante una vita, in giro per il mondo. Memorabile, il lancio in Italia della pashmina che avrebbe fatto epoca. Tra i suoi estimatori, Marta Marzotto per la quale confezionava gli iconici kaftani della Contessa Rossa, Franca Rame, Dario Fo, Sean Connery, Emilio Tadini, Sharon Stone e Ornella Vanoni sua grande amica.
Eva Desiderio