Sabato 14 Giugno 2025
ANDREA SPINELLI
Magazine

Sorpresa: è un EuroItaliavision. Tricolore (e Cutugno) sul Festival

Tre brani in finale più i veneto-albanesi Shkodra Elektronike e la “napoletana“ Miriana Conte

Sorpresa: è un EuroItaliavision. Tricolore (e Cutugno) sul Festival

Roma, 15 maggio 2025 – Occorrerà l’esito della seconda eliminatoria, in diretta stasera su Raidue con la conduzione di Gabriele Corsi e BigMama, per capire se davvero “tutta l’Italia” in pista quest’anno all’Eurovision Song Contest approderà sabato in finale. L’incognita più grossa l’ha risolta l’altra sera il televoto di Gabry Ponte, regalando a San Marino un passaporto per la sfida decisiva non proprio scontato alla vigilia (e regalando a Raidue la vittoria degli ascolti della serata).

Miriana Conte
Miriana Conte

Se Lucio Corsi è in finale di diritto e Ponte per risultato, c’è molta altra Italia in questa 69ª edizione. I quotatissimi albanesi di Auronzo di Cadore Kolë Laca e Beatriçe Gjergji, per le hit parade Shkodra Elektronike, che rappresentano Tirana con Zierm hanno passaporto italiano. Risiedono entrambi in Veneto ma la Gjergji è cresciuta in Umbria, a Magione, dove ha vissuto per un decennio, dove ha casa ancora la madre. Sono canditati a una corsa di testa.

Di padre napoletano la concorrente maltese Miriana Conte, con una Serving destinata a far parlare, per la volgarità di due gambe di donna spalancate con al centro una bocca gonfiabile di donna. Pure gli Stones avevano labbra gonfiabili nei loro show, con e senza linguaccia, ma vuoi mettere la differenza? Volgarità per volgarità, meglio il set della bollente finnica Erika Vikman (nel 2020 tentò di partecipare con una canzone su Cicciolina) che nel finale della sua Ich komme (“vengo”) cavalca in stivaloni e body nero un microfono-razzo volante sospeso nel vuoto. Cose da Eurovision.

"Speravo di passare, ma non era facile, e questo raddoppia la gioia di avercela fatta ad arrivare in finale" ammette il giorno dopo Gabry Ponte. "Un po’ una liberazione vista la pressione accumulata nel corso della gara. L’Italia si è mobilitata, ma pure i fan che ho all’estero, a giudicare dai messaggi trovati sul web. Mi sembra che in un contesto come Eurovision un pezzo come il mio abbia suscitato tanta immedesimazione completando l’ottimo “lavoro“ fatto da Lucio, che con la sua canzone d’autore fortemente italiana incontra i gusti del pubblico più impegnato, mentre io quello del pubblico più leggero e voglioso di ballare. Anche se con i colori di San Marino a cui sono legato da un rapporto nato nel 2004 grazie Figli di Pitagora, brano inciso con un residente eccellente del Titano quale Little Tony".

Il messaggio di congratulazioni più apprezzato? "Quello della mia famiglia, accompagnato da un video della mia piccola, quattro anni, che balla il mio pezzo davanti alla tv. Ma pure quello di Carlo Conti, il primo a credere a Sanremo in Tutta l’Italia e quindi quello che ha il merito più grosso se sono arrivato fin qui". Solo nel 2008 in gara all’Eurovision c’erano state tre canzoni in italiano, quelle di San Marino, della Svizzera e della Romania, ma questa è la prima che arrivano tutte e tre in finale, visto che oltre a Volevo essere un duro e Tutta l’Italia c’è pure Espresso macchiato di Tommy Cash. Altri richiami all’Italia di questa edizione stanno in La poupée monte le son della lussemburghese Laura Thorn, in scena stasera con un video alle spalle in cui compare a un certo punto una vecchia tv che rimanda immagini in bianco e nero di France Gall che interpreta la sua Poupée de cire, poupée de son sul palco dell’Auditorium Rai di Napoli, giusto sessant’anni fa, nel corso del primo Eurovision italiano.

Poi c’è Sandra Studer, una delle due conduttrici che nel ’91 all’Eurovision di Roma cantò l’unica canzone in italiano di quell’edizione, Canzone per te (e Un’estate italiana nella cartolina di presentazione). Unico brano in italiano perché per la Rai partecipò Peppino Di Capri con un pezzo in napoletano, Comme è ddoce ‘o mare. Infine, il colpo a sorpresa: la semifinale di stasera su Raidue si concluderà con l’omaggio di Basilea all’“Italiano vero“ per eccellenza, il nostro Toto Cutugno.