Martedì 30 Aprile 2024

Il rilancio di Mahmood: "Ora il tour nei palasport. Grazie al pezzo antiFestival"

Dopo l’Europa, i concerti estivi in Italia. Poi a ottobre la nuova tournée "Non volevo andare all’Ariston con un brano come “Tuta gold“ e invece..."

Il rilancio di Mahmood: "Ora il tour nei palasport. Grazie al pezzo anti-Festival"

Il rilancio di Mahmood: "Ora il tour nei palasport. Grazie al pezzo anti-Festival"

Roma, 17 aprile 2024 – "Ringrazio lo spirito del cielo che mi aiuta ogni volta che vado a Sanremo" scherzava Mahmood l’altra sera al Paradise di Amsterdam, archiviando le emozioni sudate dell’ennesima notte speciale di questo tour europeo. L’energia di quel palco la puoi sentire tra i solchi di Stripped dei Rolling come di From the Muddy Banks of the Wishkah dei Nirvana, ma Alessandro non s’è fatto intimorire più di tanto dai fantasmi dell’ex chiesa convertita sul finire degli anni Sessanta al culto del live grazie all’effetto dirompente di Tuta gold, arrivata frattanto al triplo disco di platino lasciandosi alle spalle tutte le altre hit di quest’ultimo Sanremo, e del repertorio attinto dal nuovo album Nei letti degli altri.

"La domanda che mi sono fatto quando Tuta gold è esplosa nelle classifiche è stata: ma è tutto vero?" racconta lui, all’anagrafe Alessandro Mahmoud, 31 anni. "Io a Sanremo con quel pezzo non ci volevo neppure andare, perché lo consideravo estivo e lontano dalle logiche del Festival; nato per caso in Sardegna la scorsa estate con un ritornello così debole da costringermi a riscriverlo cinque volte prima di trovare la forma giusta".

"Così – prosegue Mahmood – quando è cominciato il pressing dell’ambiente per un mio possibile ritorno all’Ariston, ho focalizzato l’attenzione pure su ballad, ma, due anni dopo Brividi, non mi interessava ripropormi in quel modo e così ho scelto il pezzo anti-Festival senza aspettarmi grandi cose. E invece. A Sanremo vorrei tornarci ogni anno, soprattutto se, come accaduto quest’anno, mi regala imprese pazzesche tipo il primo tour nei palazzetti della mia vita. Non nascondo che, per uno abituato a fare un passo alla volta come me, riempire il Forum di Assago in ventiquattro ore è stato uno choc".

Alessandro avrà modo di farsene una ragione sul palco, visto che a questo cammino europeo lo tiene sulla strada fino a maggio – incrociando palcoscenici di prestigio come quelli dell’O2 Kentish Town Forum di Londra, dell’Olympia di Parigi, del Cirque Royal di Bruxelles, del Razzmatazz di Barcellona – con epilogo il 17 e il 18 al Fabrique di Milano (ovviamente nel segno del sold-out).

Il 5 luglio debutta a Perugia, sul palcoscenico de L’Umbria che spacca, il tour estivo atteso pure a Mantova l’11 luglio e a Bologna il 19, ma è ad ottobre nei palasport che, come dice lui, "porteremo pure gli elefanti". Raddoppiata la data ad Assago del 21 con l’aggiunta di una replica del giorno successivo, il giro di show nelle arene tocca Firenze il 25, Roma il 27 e Napoli il 31.

Un ruolino di marcia impegnativo, ma utile per registrare i tempi dello spettacolo e tirare fuori quell’anima che al momento esce soprattutto nel finale, anche se il tour va avanti a passo di bersagliere per le strade di un’Europa che, a detta dell’eroe di Soldi, continua a rivelarsi "più pazza e più calda" del giro di concerti di due anni fa.

"Pure io se mi fosse accaduto tutto questo a 19 anni sarei andato in crisi" dice col pensiero a Sangiovanni e al suo temporaneo ritiro dalle scene. "In questo mestiere la gavetta è la sola a salvarti, consentendoti di crescere piano piano. Ricordo ancora il discografico che un giorno mi disse di lasciar perdere, perché senza la durezza di quel suo giudizio oggi probabilmente non sarei qui".

Se per Ghali gli artisti dovrebbero esporsi di più, per lui "se parli di genocidio fai bene, ma non critico chi non lo fa". E sullo spinoso discorso delle liaisons dangereuses tra hit parade e codice penale fa un passo di lato: "Pensando sempre alla musica, scinderei la persona dall’artista". Posizione coerente, vista la Moonlight popolare registrata cinque anni fa con un rapper dai trascorsi burrascosi quale Massimo Pericolo.

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