Domenica 1 Settembre 2024
ELETTRA BERNACCHINI
Magazine

I miti dello stile. Lusso, genio, avventura . Prendi l’alta moda e riproducila in serie (tv)

Donne e uomini dalle vite sfarzose e tormentate, diventati miti . Da Balenciaga a Lagerfeld, da Chanel a Dior: è boom di fiction. . .

I miti dello stile. Lusso, genio, avventura . Prendi l’alta moda e riproducila in serie (tv)

I miti dello stile. Lusso, genio, avventura . Prendi l’alta moda e riproducila in serie (tv)

Ago, filo, forbici che tagliano tessuti pregiati. Idee artistiche, rivoluzionarie, che incastonano la Storia con la s maiuscola in un capo d’abbigliamento, uno stile irripetibile. Donne e uomini determinati, complicati, appassionati, dalle vite intrecciate l’una con l’altra, che hanno saputo prevedere e disegnare il futuro dell’alta moda. C’è tutto questo, insieme a tanta Parigi e un’attenzione giustamente maniacale per i costumi, nei film e nelle serie tv che raccontano le storie dei più grandi stilisti e stiliste d’Europa e non solo. L’ultima notizia arriva da Sky che ha annunciato per il 24 febbraio la docuserie Moda. Una rivoluzione italiana: dal 1900 ai giorni nostri si ripercorrono, in quattro episodi, tappe cruciali nella storia del fashion made in Italy legate all’evoluzione della società, raccontate attraverso le voci più importanti del settore.

Dopo i vari film degli anni scorsi su Coco Chanel (interpretata in due pellicole del 2009 da Anna Mouglalis e Audrey Tautou) o Yves Saint Laurent (anche per lui due biopic nello stesso anno, 2014), il 2024 vede una vera e propria esplosione di biografie di couturier fatte serie tv. Presto dovrebbe arrivare una data per l’uscita di Kaiser Karl (Disney+), la serie in cui Daniel Brühl (il cecchino di Bastardi senza gloria) fa rivivere il mito di Karl Lagerfeld, stilista e fotografo tedesco – sulla cui data di nascita aleggia ancora un velo di dubbio per via di dichiarazioni e notizie contrastanti raccolte nel tempo – che fece dell’indipendenza creativa il suo marchio di fabbrica. Sei episodi, ispirati all’omonima biografia scritta da Raphaëlle Bacqué, che dall’inizio degli anni ’70 raccontano l’ascesa di Lagerfeld fino al "trono" che fu di Coco Chanel, l’amore per e con Jacques de Bascher, rivalità e competizioni tra cui quella con Pierre Bergé, compagno di Yves Saint Laurent e co-fondatore della maison che pure sponsorizzò uno dei primi concorsi vinti da Lagerfeld.

Qualche tempo prima era stato Cristóbal Balenciaga da Getaria, Spagna, a dover lottare per esser accettato nel gotha della moda parigina, così come raccontato sempre su Disney+ nell’omonima serie uscita il 19 gennaio. È Alberto San Juan a impersonare "l’unico vero sarto" tra gli stilisti, riservatissimo, in fuga dalla Guerra civile spagnola tra franchisti e Fronte popolare che dopo il successo dei suoi atelier a Madrid e San Sebastian, nel 1937, mostra per la prima la sua collezione di Houte Couture a colleghi del calibro di Christian Dior (Patrice Thibaud) e Coco Chanel (Anouk Grinberg). Alla fine del trailer, la voce di Cristóbal Balenciaga afferma: "Ho paura di quello che si dirà di me quando non ci sarò": la firma, oggi diretta dal georgiano Demna Gvasalia, è entrata così tanto nelle maglie della cultura pop da essere diventata protagonista di numerosi video e immagini generati con l’Intelligenza Artificiale dove film famosi e personaggi iconici sono reinterpretati con l’attuale estetica Balenciaga.

Ma ci sono nomi che, in tutte queste vicende, tornano più spesso degli altri. Due tra tutti, quelli di Chanel e Dior. Ogni mercoledì, dal 14 febbraio al 3 aprile, su Apple Tv+ esce una nuova puntata di The New Look, sui destini incrociati dei due mostri sacri dell’Haute Couture durante la Seconda Guerra Mondiale. È il 1955 e Coco, interpretata dalla premio Oscar Juliette Binoche, è da poco ricomparsa a Parigi e parla a un gruppetto di giornalisti: "Christian Dior (che nella serie è Ben Mendelsohn, Emmy Award per Bloodline) ha rovinato la Couture francese e io sono tornata per salvarla". Dior, dal canto suo, sta per essere omaggiato alla Sorbona. Eppure, negli anni ’40 la situazione era rovesciata. Una storia di spionaggio e controspionaggio, l’Operazione Modelhut, la convivenza con i nazisti, la Resistenza e lo spietato gioco di potere a colpi d’abito. Sembra un romanzo pensato a tavolino per attirare l’attenzione anche di chi di sfilate non si è mai interessato, eppure la storia è basata su fatti realmente accaduti.