Domenica 6 Ottobre 2024

"Ho inventato l’inglese funny". Segreti e formule di Gerard Malanca

Lui il problema non l’ha avvertito. Figlio di una mamma madrelingua inglese, è cresciuto a Lucca parlando entrambi gli idiomi...

"Ho inventato l’inglese funny". Segreti e formule di Gerard Malanca

"Ho inventato l’inglese funny". Segreti e formule di Gerard Malanca

Lui il problema non l’ha avvertito. Figlio di una mamma madrelingua inglese, è cresciuto a Lucca parlando entrambi gli idiomi familiari. Ma intorno vedeva una situazione di didattica delle lingue straniere tutt’altro che rosea, così, lasciata nel cassetto la laurea in Informatica e un lavoro nel settore, appena prima del Covid Gerard Malanca decide di assecondare la vocazione all’insegnamento aprendo una scuola d’inglese proprio davanti alle Mura della città toscana dov’è cresciuto e dove tuttora risiede circondato dagli uliveti. "L’internazionalizzazione del distretto cartario, ma non solo, richiedeva alle aziende competenze specifiche dei propri addetti soprattutto nella conversazione. Ma, dopo un’esperienza in un istituto di formazione dove tutto il programma si svolgeva verticalmente su un manuale per approdare a un esame finale, mi ero accorto che chi frequentava voleva altro. Così iniziai a introdurre innovazioni che però subirono un improvviso stop a causa del lockdown".

Ma le lezioni a distanza erano diventate la norma anche nelle scuole dell’obbligo...

"Solo che il trasloco su Zoom e la prosecuzione delle lezioni da remoto non trovò grande accoglienza tra i miei allievi. Però lo strumento poteva funzionare anche al di fuori della cerchia degli iscritti. Così avendo già una pagina Instagram cominciai a pubblicarvi con pazienza certosina clips e pillole su come pronunciare correttamente certe parole, svelavo espressioni e modi di dire tipici. Ma tutto in modo leggero e quasi per intrattenimento. E nel 2021 da zero follower sono scattato a 125mila".

A cosa ascrive il suo successo?

"Il fatto di essere bilingue mi consente di sapere quali siano le reali difficoltà dei parlanti italiani così posso colpire più facilmente nel segno, laddove si annidano gli strafalcioni più classici. Faccio un esempio: Manager si pronuncia con la “a“ e non con la “e“ come comunemente si sente. Cose che a scuola sfuggono ma che sono importanti, anche se io le offro sempre facendo gag con me stesso o con Ilaria Fratoni".

La concorrenza è spietata, come si mantiene sulla cresta dell’onda?

"Proprio usando il registro ironico, gioco con gli accenti, compreso quello toscano, poi, suonando due o tre strumenti, uso anche quelli per spiegare i testi delle canzoni. Le collego a piccoli sketch, in cui magari mi sdoppio per far esaltare anche la mia anima toscana. Mantengo comunque un “blend“ equilibrato grazie alla mia parte british".

L’Italia è un Paese anglofono?

"Siamo indietrissimo rispetto, per esempio, ai Paesi del NordEuropa e della Scandinavia dove addirittura l’inglese ha scavalcato la lingua madre. I film vengono trasmessi in inglese e non doppiati, fin dall’asilo le lezioni sono in inglese. Ecco, io cerco di lavorare sulla quotidianità in modo da dare una dimensione più internazionale a una routine italiana che non vive certo immersa in un clima come quello di altre realtà europee".

E molte realtà industriali l’hanno apprezzata....

"Per Geox ho girato un videocorso nel loro store di Milano proprio incentrato sulla terminologia utile nel settore calzaturiero, una volta alla settimana invece incontro i manager di Duracell Italia mentre per Luxottica ho addirittura fatto l’attore per un prodotto digitale destinato a un configuratore che personalizza l’occhiale. Il loro amministratore delegato Milleri mi ha proprio visto sul web...".

Il web è governato dagli algoritmi. Come ci si mantiene nel vivo del trend?

"Bisogna adeguarsi di mese in mese, innovarsi continuamente. Per questo sto cercando di affrancarmi da un social come Instagram e ampliare la mia presenza su YouTube oltre che sviluppare di più il mio sito gerardenglishclub.com. Già sono partito con un corso online in diretta su Zoom proprio presentando testi di canzoni, imbracciando la chitarra e invitando chi è collegato a fare karaoke insieme. E’ andato benissimo".

Qual è la sua ambizione adesso?

"Creare un videocorso registrato, studiato come una serie tv in divenire, fruibile sul mio sito, e dotarmi anche di una newsletter che arrivi sulle mail".

Lorella Bolelli