Lunedì 11 Novembre 2024
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Festa di Ognissanti: storia e tradizioni

La celebrazione, centrale della stagione autunnale, affonda le sue radici nella cultura popolare e ha molto a che fare con antiche commemorazioni cristiane

Festa di Ognissanti - Pexels

Festa di Ognissanti - Pexels

Roma, 30 ottobre 2024 – Se da una parte il passaggio dal mese di ottobre a quello di novembre ha, per alcuni un legame indissolubile con l’aldilà, l’occulto e il mondo dei morti (stiamo ovviamente parlando di Halloween) c’è un’ampia fetta di credenti che in questo medesimo periodo celebra la gloria e l’onore di tutti i santi, compresi quelli che ancora non sono stati canonizzati dalla Chiesa. La festa di Ognissanti, che si svolge ogni 1° novembre è un solenne omaggio al legame tra cielo e terra e un’occasione per rendere omaggio ai personaggi ormai defunti che, in un modo o nell’altro, hanno svolto un ruolo cruciale per la Cristianità.

La storia Ognissanti

Si è iniziato a parlare per la prima volta in assoluto di una festività dedicata a tutti i santi nell’Europa di lingua latina intorno secoli VIII-IX. Evidenze primigenie di una celebrazione generale di questa portata provengono dalla città Antiochia, dove si iniziò a rendere onore a tutti i santi la domenica successiva alla Pentecoste. Si tratta tra l’altro di una pratica menzionata anche nella settantaquattresima omelia di Giovanni Crisostomo e che troviamo tuttora dalle Chiese orientali. Anche Sant'Efrem il Siro dal canto suo fece riferimento a questa festa, collocandola però al 13 maggio.

Proprio come tante altre festività cristiane, secondo le ricostruzioni degli storici pare che anche questa avesse in realtà delle origini profondamente pagane: sembra infatti che Ognissanti sia legata in qualche modo alla festa romana della Dedicatio Sanctae Mariae ad Martyres, ossia l'anniversario della consacrazione del Pantheon come chiesa dedicata alla Vergine Maria e a tutti i martiri. La scelta data che è poi rimasta nel corso dei secoli, quella del 1° novembre, è da riferirsi a Papa Gregorio III, come anche confermato nel Libro Pontificalis.

Il significato della festa

Si tratta di uno degli eventi più attesi per i fedeli, perché è in questa ricorrenza annuale che ci si rivolge a tutti coloro che già godono della gloria eterna, persone eccezionali che hanno vissuto come veri figli di Dio, lasciando che la misericordia del Padre guidasse ogni aspetto della loro vita. La Chiesa li propone come esempi da seguire per noi, perché, nonostante le loro debolezze e sofferenze (che ricordiamo sono caratteristiche profondamente umane) hanno accolto l'incontro con Gesù con il cuore in mano.

Se i santi oggi possono vantare beatitudine eterna è stato proprio grazie al sacrificio del Messia, che ha ottenuto per loro la partecipazione alla vita divina. I santi sono stati personaggi che, anche nei momenti di difficoltà e purificazione, hanno scelto di lasciarsi trasformare dall'amore di Dio, fino a far sì che Gesù diventasse il centro della loro esistenza. Sono inoltre donne e uomini guidati dalla luce di Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha condotti lungo un cammino fatto di umiltà, rinunce e povertà. Seguendo l’esempio della Vergine, hanno inoltre imparato a ricevere tutto come dono del Figlio e ora vivono con lei, nascosti nel cuore del Padre.

Le tradizioni

Per molti, Ognissanti è un’opportunità unica per passare del tempo prezioso insieme alla famiglia ed eventualmente per fare visita ai defunti al cimitero, come accade d’altra parte anche il giorno successivo, il 2 novembre, dedicato al ricordo dei morti. Ma non solo. Non è raro che in alcune zone d'Italia, per l'occasione, si assista alla preparazione di dolci semplici con pochi ingredienti, come il classico "pan dei morti". Chi invece in cucina è più “scafato” a volte si sbizzarrisce in queste giornate nella preparazione di biscotti che riproducono l'aspetto di ossa o dita, come tributo simbolico alle anime dei defunti.