Roma, 12 aprile 2025 – Annuncio della solennità imminente, la Domenica delle Palme cade la domenica precedente alla Pasqua e segna l’inizio della Settimana Santa. I sette giorni che precedono la Pasqua racchiudono la memoria degli ultimi giorni della vita di Gesù, dalla sua entrata a Gerusalemme fino alla crocifissione e risurrezione.
La tradizione del ramoscello d’ulivo o di palma, distribuito e benedetto durante la Messa, è uno dei molti simboli di vita che si legano a questa giornata, molto sentita e dal profondo significato religioso e culturale.

Che cos’è la Domenica delle Palme
La Domenica delle Palme commemora l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, quando, secondo i Vangeli, fu accolto dalla folla che lo acclamava agitando rami di palma e stendendo mantelli sulla strada. L’evento è narrato in tutti e quattro i Vangeli canonici (Matteo 21, Marco 11, Luca 19 e Giovanni 12) ed è considerato un momento decisivo nella narrazione della Passione di Cristo.
La liturgia della giornata prevede la benedizione dei rami e una processione che rievoca proprio quell’episodio. Il colore liturgico è il rosso, a simboleggiare la regalità di Cristo e il sangue della Passione che si avvicina.
Perché si chiama Domenica delle Palme
Il nome “Domenica delle Palme” deriva proprio dai rami di palma utilizzati dal popolo ebraico per accogliere Gesù a Gerusalemme come un re. In Medio Oriente le palme erano simbolo di vittoria, pace e regalità. Dai primi anni del cristianesimo nelle regioni dove, soprattutto un tempo, le palme non crescevano, si diffonde l’uso dei rami di ulivo, altrettanto carichi di significato simbolico, in grado di evocare la pace, accoglienza e il legame con la terra.
Nel corso dei secoli, i rami, simbolo della stagione primaverile e di un tempo di rinascita, sono diventati un elemento centrale della liturgia. Benedetti in chiesa, vengono portati a casa e conservati come protezione e buon auspicio.
Le origini storiche della celebrazione
Le prime testimonianze storiche della Domenica delle Palme risalgono al IV secolo, a Gerusalemme. Un diario di pellegrinaggio scritto da una donna di nome Egeria descrive una processione che partiva dal Monte degli Ulivi per arrivare alla città santa, con i fedeli che portavano rami e cantavano salmi.
Da Gerusalemme la tradizione si è diffusa gradualmente in tutto il mondo cristiano, assumendo forme diverse a seconda dei luoghi. In alcune regioni d’Italia, ad esempio, è tradizione creare intrecci artistici e sculture con i rami di palma, mentre in altre si privilegia l’ulivo.
Secondo una credenza popolare, il ramo benedetto avrebbe avuto anche la funzione di proteggere la casa dai temporali e dalle disgrazie.
Il significato spirituale della festa
La Domenica delle Palme rappresenta un momento di riflessione profonda per i fedeli. La folla che accoglie Gesù con entusiasmo è la stessa che pochi giorni dopo, secondo i racconti evangelici, griderà “Crocifiggilo!”. Questo contrasto evidenzia la fragilità dell’animo umano e invita a meditare sul significato del sacrificio e sulla coerenza della fede.
Nonostante l’atmosfera iniziale sembri festosa, la liturgia include la lettura del racconto della Passione, introducendo il clima di dolore e attesa che culminerà con il Venerdì Santo e la Pasqua.