Loreen nella bufera, accuse di plagio a Tattoo: perché la vittoria all’Eurovision non è a rischio

Social scatenati sulla cantante svedese. Secondo alcuni il suo brano sarebbe addirittura simile a uno di Nek

Roma, 14 maggio 2023 - Più che una canzone, un patchwork: piovono accuse di plagio su quella "Tattoo" della svedese Loreen che ha trionfato sabato sera agli Eurovision 2023, accolti da Liverpool in "gemellaggio" con l'Ucraina che avrebbe dovuto ospitare la manifestazione, in quanto vincitrice dello scorso anno, ma impossibilitata a farlo per la guerra ancora in corso.

La cantante svedese Loreen, vincitrice dell'Eurovision
La cantante svedese Loreen, vincitrice dell'Eurovision

La beffa (o l'omaggio?): ci sarebbe anche un brano ucraino tra quelli plagiati (citati?) da "Tattoo", ovvero "V Plenu" di Mika Newton, cantante 37enne di Burstyn. Non solo, in "Tattoo" risuonerebbero echi (più che espliciti) degli Abba ("The Winner Takes it All") nonché di "Flying Free" di Pont Aeri (Marc Escudero e Ruben Moreno, Spagna, anni '90) . Sulla ricerca delle tessere del puzzle musicale che arrivano a comporre "Tattoo" si è scatenato, di fatto, un tormentone social. Tra i tanti "plagiati" comparirebbe anche il nostro Nek, con ‘Fatti avanti amore’, brano con cui arrivò secondo a Sanremo nel 2015. 

Le regole dell’Eurovision

Tanto rumore per nulla, però: a differenza del Festival di Sanremo, l'Eurovision Song Contest non ha regole che inficino la partecipazione o la vittoria di un brano nel caso in cui risulti plagiato. Insomma: il secondo microfono di cristallo resterà saldamente tra le unghie della trentanovenne Loreen, già trionfatrice dell'Eurovision 2012. Plagio, citazione, omaggio o quel che sia: la questione si risolverà semmai in altre sedi. Ma non in quella dell'Esc. Al centro della manifestazione, infatti, e sempre a differenza di quanto accade all’Ariston, non c’è mai stata la “sacralità” della canzone in gara: l’unica violazione che può portare a una squalifica è l’utilizzo di parti campionate o in playback della voce (e non solo del protagonista, anche dei cori), la regola vuole che la voce sia completamente dal vivo. Per il resto, la “purezza” della canzone  conta il giusto. Sacra all’Esc è la performance nel suo complesso: ed è infatti sulla studiatissima, quindi efficace, spettacolarità delle performance che gli svedesi e il famoso “blocco” di alleati nordici hanno basato la loro lunga serie di trionfi nella kermesse. Sacra la performance perché lo spirito dell’Esc è l’esaltazione della libertà, dell’inclusione e della gioia (anche sfrenata, ovviamente anche trash) dello show. Una formula doppiamente vincente: l’Eurovision Song Contest in diretta sabato sera, tornato ad essere trasmesso su Raiuno in linea con i fasti Maneskin 2021 e con il kolossal di Torino 2022, ha conquistato gli ascolti della prima serata: in onda dalle 21 alle 1:14, è stato seguito da 4.960.000 spettatori pari al 34% di share.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro