Venerdì 16 Maggio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Eccessi alcolici e ossessioni: tutti i segreti degli Abba

“Melancholy Undercover“: nel libro le rivelazioni più inaspettate sulla superband svedese.

“Melancholy Undercover“: nel libro le rivelazioni più inaspettate sulla superband svedese.

“Melancholy Undercover“: nel libro le rivelazioni più inaspettate sulla superband svedese.

Londra, 12 ottobre 2024 – Se c’è un gruppo il cui nome evoca, dagli anni ‘70 a oggi, la creazione delle più gioiose perfette canzoni pop, quel gruppo è indubbiamente gli Abba. Ma anche dietro i sorrisi di brani dance irresistibili, dietro le paillettes di sogni d’amore liberi e spensierati, ci può essere qualcosa di inaspettato: tanta malinconia, se non addirittura abissi di oscurità. Sono tante infatti le rivelazioni inaspettate in “The Book of Abba: Melancholy Undercover”, di Jan Gradvall. Pubblicato solo due giorni fa da Faber & Faber, il nuovo libro sul gruppo musicale svedese più celebre al mondo sta facendo molto discutere. A partire dal capitolo sugli effetti devastanti dell’alcol sulla band e sul loro entourage: sia Benny Andersson (oggi 77 anni, ex marito della cantante del gruppo la 78enne Anni-Frid Lyngstad) sia Björn Ulvaeus (oggi 79 anni, ex marito dell’altra cantante della band la 74enne Agnetha Fältskog) avrebbero avuto gravi problemi di dipendenza dall’alcol. Il loro bassista Rutger Gunnarsson era in cura per la stessa dipendenza da prima della sua morte improvvisa, nel 2015, e il loro manager Stig Andersson pare bevesse una bottiglia di whisky al giorno quando un attacco di cuore lo ha ucciso, all'età di 66 anni.

Il libro _ secondo quanto riportato da “The Guardian” _ trova anche spazio per approfondire gli aspetti più curiosi e stravaganti che riguardano il gruppo: Gradvall dedica un approfondimento al canto degli uccelli svedesi (al quale Benny Andersson dedicò un album negli anni '90), così come al chirurgo cerebrale australiano che ascolta ossessivamente gli Abba mentre esegue operazioni impossibili e rischiose. Insomma, il libro è una continua scoperta, e Gradvall, noto critico svedese, sembra essere l’unico finora ad aver ottenuto così tante informazioni sulla band, e sulla loro “Melancholy Undercover”.  Anche se della malinconia _ e persino di certi meccanismi di crudeltà _ che appartenevano al gruppo ne aveva parlato abbastanza recentemente pure Agnetha Fältskog: le sue canzoni preferite erano sempre quelle tristi, in primo luogo “The Winner Takes It All”, il che sembra sorprendente dato che Ulveaus aveva costretto la sua ex moglie a cantare una canzone che lui aveva scritto sul loro recente divorzio dal punto di vista di lei: “Ma dimmi, lei bacia come io baciavo te?”. Non solo: Agnetha, la cui vita è stata segnata da una serie di tragedie tra cui il suicidio della madre, non ha nascosto come l’essere stata membro della più grande pop band svedese della storia fosse stato tanto meraviglioso quanto difficile. “Tutta quella fama... Io sono timida, per cominciare. E l’isteria che suscitavamo: l’ho percepita come una costante linea sottile tra la celebrazione e la minaccia”, ha confessato al suo biografo.