Martedì 30 Aprile 2024

L’avventura di amarsi: vita, sentimenti (e sesso) nella serie tv di Accorsi

L’attore è anche ideatore della commedia romantica con Micaela Ramazzotti: "È una storia nella quale schegge di passato irrompono nel presente"

Roma, 13 febbraio 2024 – Quando si conoscono, in Spagna, durante l’estate del ‘97, Alessandro e Anna sono poco più che maggiorenni. Da quel momento iniziano ad amarsi ma il loro rapporto, finita quella vacanza, sarà soltanto epistolare. Per oltre vent’anni continuano a scriversi, fino a quando Alessandro, durante un breve soggiorno a Bologna, non decide di chiamarla e, finalmente, si incontrano di nuovo. Due adulti, ormai, ognuno con la propria vita, ma l’attrazione è la stessa di un tempo.

Micaela Ramazzotti, 45 anni, e Stefano Accorsi, 52
Micaela Ramazzotti, 45 anni, e Stefano Accorsi, 52

“Volevamo parlare dell’amore, prendere di petto questo sentimento, e ci siamo resi conto di quanto sia difficile farlo perché racchiude una miriade di significati. Non esiste un amore assoluto e per questo nel titolo ‘un’ l’abbiamo scritto minuscolo. E poi non hai nulla su cui basarti se non sensazioni che devi trasformare in immagini", spiega Stefano Accorsi che di questa serie è ideatore, sceneggiatore (con Enrico Audenino, Giordana Mari, Yeresa Gelli) e protagonista, accanto a Micaela Ramazzotti, e con Ottavia Piccolo nel ruolo della madre di Alessandro. Prodotta da Sky Studios e Cattleya, regia di Francesco Lagi, un Amore sarà da venerdì su Sky e in streaming su Now.

La commedia romantica non è tra i generi più presenti nel nostro cinema e nelle nostre serie. "Ma dopo tante sparatorie e accoltellamenti, avevamo voglia di affrontare il mondo delle relazioni personali e i recenti risultati del cinema ci fanno intendere che anche il pubblico desidera questo genere di storie. Una narrazione epica, anche questa, perché si parla di un amore che dura tutta la vita. L’epica del privato", afferma Riccardo Tozzi che, con Cattleya, in passato ha prodotto serie come Romanzo criminale e Gomorra .

"Abbiamo voluto raccontare l’amore come qualcosa che intreccia il presente, il passato – spiega Accorsi – attimi personali, legati anche alla città di Bologna, dove Alessandro, il personaggio, così come me, è cresciuto, ma anche con proiezioni verso il futuro, perché siamo fatti di tante dimensioni temporali che convivono in noi. Ci è sembrata una buona chiave per raccontare il sentimento dell’amore, con queste schegge del passato che di continuo irrompono nel presente".

Il racconto di Alessandro e Anna giovani (interpretati da Luca Santoro e Beatrice Fiorentini), in una Spagna dai colori caldi e sgargianti, si intreccia a quello di loro adulti, in una Bologna grigia. E i ricordi dei protagonisti si fondono con le immagini di come era allora la città, grazie al materiale fornito dalla Cineteca di Bologna. "La vicenda umana e sentimentale di Alessandro e Anna – afferma il regista – ci parla delle occasioni della vita, di quelle colte e di quelle mancate. Ci offre una riflessione sul tempo che passa. Abbiamo cercato di rendere nel modo più fluido possibile i vari passaggi temporali, il variare tra ricordo e realtà".

Non mancano scene di sesso. "Il sesso è fondamentale perché rivela la parte più incontrollabile – sostiene Accorsi – più atavica di ognuno di noi. E sono scene molto difficili da girare, tanto che adesso sul set si utilizza un apposito consulente". In questo caso è stato lo stesso regista a ricoprire tale ruolo. "Mi diceva di mostrare tutta la mia passione attraverso gli occhi. Uno sforzo – racconta Micaela Ramazzotti – tutta quella intensità concentrata nello sguardo, che alla sera, avevo sempre un cerchio alla testa".

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