
Malala Yousafzai e Jennifer Lawrence
Essere donna sotto un’organizzazione politica e militare a ideologia fondamentalista che impedisce di studiare, uscire di casa, prendere la patente, lavorare e, addirittura, salire su un taxi o andare in un salone di bellezza. È la realtà che tutti i giorni devono affrontare le donne afghane dopo la caduta, nell’agosto del 2021, del governo sostenuto dagli Stati Uniti lasciando, di fatto, il Paese in mando ai talebani. Bread & Roses, da ieri su Apple TV+, testimonia quello che ogni giorno devo affrontare le donne afghane grazie al coraggio di un gruppo di loro che si è filmato di nascosto consegnato quel materiale alla regista Sahra Mani. "Gli uomini nascono con dei diritti che le ragazze e le donne non hanno. In questo momento in Afghanistan non ne hanno nessuno. Neanche camminare da sole per la strada", sottolinea Mani. Prodotto dalla Excellent Cadaver di Jennifer Lawrence e dalla Extracurricular di Malala Yousafzai, Bread & Roses dà voce a 15 milioni di donne lasciate sole.
"La società è in un posto migliore quando le donne e le ragazze sono emancipate. Sono metà della popolazione e tenerle indietro, in realtà, è costoso. C’è una perdita economica e sociale. E quando pensiamo al futuro così instabile dell’Afghanistan è un rischio enorme se i talebani opprimono la popolazione femminile", dichiara il premio Nobel per la pace Yousafzai che per il suo attivismo, nel 2012 a soli 15 anni, fu colpita alla testa dai proiettili esplosi da un’arma impugnata da un talebano pakistano.
Il documentario mostra vessazioni, umiliazioni e violenza che le donne devono subire su base quotidiana nel disinteresse generale, compreso quello degli Stati Uniti che non ha mai affrontato la responsabilità della propria ritirata. "Non sono un’esperta di politica estera, ma penso che Donald Trump non sia il candidato che volevo vincesse. Non è la persona per cui ho votato. E penso sia devastante che così tanti americani si siano sentiti più sicuri nell’eleggere uno stupratore condannato", ammette Lawrence circa il pericolo che le recenti elezioni Usa siano un’ulteriore passo indietro per i diritti delle donne afghane.
Manuela Santacatterina