Lunedì 6 Maggio 2024

Carlo V incontrò la figlia segreta a Bologna

Nelle lettere autografe la conferma: Thadea concepita nelle Fiandre, nacque nel 1523 nel capoluogo emiliano, dove il padre fu incoronato sette anni dopo

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di Anna Mangiarotti

Dentro il sogno di un’Europa unita, già infattibile 500 anni fa, le vicende di una Royal (anzi Imperial) Family allacciano Brussel (Bruxelles) e Parma e Bologna e Roma ai borghi umbri di Collazzone e Montefalco. Memorie e testimonianze dei protagonisti, affidate ai funzionari del Consiglio di Stato della Corona spagnola. Consultabile, il dossier, nell’Archivo general de Simancas, castello in provincia di Valladolid. Qui, il brand manager Andrea Margaritelli, capace di coniugare impresa e cultura valorizzando il “made in Umbria“, ha scoperto quel che cercava: inabissata nella Storia, l’esistenza di Thadea, figlia segreta di Carlo V.

Il padre, sovrano di Spagna, Germania, Paesi Bassi e buona parte dell’Italia e del Centro e Sud America, il primo e più duraturo impero transoceanico del mondo, firmò oltre centomila atti ufficiali in varie lingue. Più confidenziali, le lettere autografe indirizzate alla “bien honoré signeure ma Dame Ursoline nommeé la Pennina de Perosa à Perosa“, facendo inequivocabile richiamo a “notre fille Thadee“. Nata, dunque, Thadea, da una relazione clandestina del ventiduenne imperatore con la bellissima Orsolina della Penna. Arrivata da Perugia nelle Fiandre con il marito Valentino de’ Cancellieri, lei si ritrova subito vedova, e nel 1522 resta incinta. Chiacchiericcio, maldicenze.

Carlo V ordina di scortarla nel viaggio di ritorno da Brussel in Italia. La bimba viene alla luce il 23 gennaio 1523 a Bologna, nella casa dei nobili Malvezzi (ora Alma Mater Studiorum). Poi, una sistemazione appartata e impenetrabile, non troppo distante dalla madre, in un monastero di Collazzone, protetta giorno e notte da Giovanna di Borgogna. Altrettanto fidi emissari scambiano notizie e consegnano denaro. A Bologna, Carlo V si fa trionfalmente incoronare Re d’Italia e Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1530: sogno di un’egemonia europea, osteggiata da guerre rovinose, controversie cattolici-luterani, crisi economica. Qui incontra Thadea, per la prima volta, e ancora due anni dopo, quando la presenza di un’infinità di principi trasforma la città in uno straordinario cantiere d’arte, coinvolto pure Tiziano. Qualcuno potrebbe aver immortalato la bambina? Di certo, le viene tatuato sulla gamba destra il piccolo trigramma JHS: indelebile segno di riconoscimento.

Quel che lei però vorrà farsi riconoscere è il vero nome: Thadea d’Asburgo. Ormai quasi quarantenne, rimasta sola, “minima indegnia e inutilissima serva”, rivolge la supplica al fratellastro Felipe II, senza ricevere risposta. Tante copie della lettera, per tante vie, dice di aver mandato. Quella conservata a Simancas è da Margaritelli riprodotta in Thadea. La figlia segreta di Carlo V (Rubbettino). Libretto arricchito dal testo della poetessa Maria Grazia Calandrone, che sarà rappresentato domenica nella Chiesa Museo di san Francesco a Montefalco.

Altra festa di compleanno, un po’ ritardata, il 22 settembre a Parma, per ricordare una sorellastra coetanea di Thadea, pure figlia naturale di Carlo V e di una dama di corte (o figlia di tappezziere), nata in Belgio nel luglio 1522. L’oculata politica matrimoniale dell’imperatore l’ha fatta entrare nella Storia come “perla d’Europa”: Margherita d’Austria, transitata da Firenze e poi duchessa-manager di Parma e Piacenza. Effigiata in importanti ritratti. Nell’Ottocento, Théodore Joseph Canneel la sistema addirittura pargoletta in culla, fingendo papà in adorazione. Anche per Thadea, Carlo V avrebbe voluto un matrimonio all’altezza del rango. E s’infuria quando, a sua insaputa, gli zii materni fanno sposare la ragazzina, tredicenne, a Sinibaldo dei Coppeschi, rampollo di Montefalco. La coppia vivrà a Roma, ma la vicinanza alla corte pontificia non sembra aver favorito significativi balzi sociali, eventualmente documentati da artisti.

Come dunque immaginare perlomeno il look di Thadea bambina? Cercando analogie nell’affettuoso Ritratto di dama con la figlia di Tiziano. Si presume che il grande maestro vi abbia raffigurato intorno al 1550 un’amante e, con un orecchino di ametista, la loro figlia illegittima Emilia. Nascoste sotto una ridipintura, le ha rivelate nel 2003 un ventennale restauro. Due bastarde di star, in definitiva, anche con un comune destino: dover attendere secoli per mostrarsi al mondo.

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