Domenica 28 Aprile 2024

Nuovo antidoto per il veleno più potente del mondo

Una medusa diffusa soprattutto in Australia può uccidere un uomo in 3 minuti. Ecco come salvarsi

Un esemplare di vespa marina

Un esemplare di vespa marina

La vespa marina, specie che fa parte delle cosiddette cubo meduse, è secondo molti esperti l'animale più velenoso del pianeta. Nei casi più gravi, la sua puntura può infatti causare paralisi respiratoria e arresto cardiaco nel giro di 3 minuti. Un team della Università di Sydney potrebbe ora avere trovato un nuovo antidoto contro questo potentissimo veleno, "riciclando" di fatto un farmaco che regola il colesterolo. IDENTIKIT DELL'ANIMALE PIÙ VELENOSO AL MONDO La vespa di mare ( Chironex fleckeri) è diffusa principalmente nelle zone costiere settentrionali dell'Australia. Ha una "testa" che può raggiungere le dimensioni di un pallone da basket, da cui partono sessanta tentacoli che si possono estendere fino a tre metri. Il veleno rilasciato è talmente forte da uccidere le prede (di solito crostacei e piccole prede) in pochissimi secondi. Per l'uomo le probabilità di sopravvivenza sono del 50%: i dati ufficiali dicono che in Australia la medusa ha causato 67 decessi dal 1883. COME AGISCE IL VELENO Il team guidato dal professore Greg Neely ha utilizzato CRISP, una tecnica di ingegneria genetica ormai collaudatissima, per studiare in che modo il veleno della vespa di mare uccida le cellule umane. Gli esperimenti hanno così permesso di capire che il processo che si scatena a seguito di una puntura coinvolge il colesterolo: da qui l'idea di usare uno dei tanti farmaci in commercio, per provare a bloccare il meccanismo letale. L'ANTIDOTO SEMBRA FUNZIONARE (ALMENO IN PARTE) Come si legge sulla rivista Nature Communications, i test di laboratorio hanno documentato che, somministrando un farmaco per il colesterolo, è possibile prevenire, tra le altre cose, necrosi cutanee e cicatrici, sia nei topi che nei tessuti umani. Per essere efficace, l'antidoto deve essere applicato sulla pelle entro 15 minuti dalla puntura. Gli esperimenti sono stati condotti tramite iniezione, ma gli scienziati puntano a sviluppare uno spray. Alla luce dei primi risultati positivi, il team è ora in cerca di finanziamenti per proseguire il proprio lavoro e verificare, ad esempio, se la sostanza è in grado di impedire anche l'infarto.