Sabato 5 Ottobre 2024
EVA DESIDERIO
Magazine

Bella e possibile, la donna di Armani è capace di sognare

"Con la collezione Privé ho voluto rischiare, uscendo dai miei canoni". Chanel sceglie una linea aggraziata e romantica, con leggerezza. .

La collezione Armani Privé in passerella (Ansa)

La collezione Armani Privé in passerella (Ansa)

Parigi, 24 gennaio 2024 – Un trionfo. Una standing ovation spettacolare. Uno strepitoso Giorgio Armani che con la collezione Privé ha conquistato Parigi. Una vittoria italianissima, una prova d’artista che è come un’antologica dello stile di Re Giorgio. "Questa collezione – ha spiegato lo stilista – nasce dalla volontà di prendere l’alta moda per le corna. Avevo voglia di sdrammatizzare l’haute couture e trasformarla un po’ in un gioco, quasi un divertimento, e vediamo se ci sono riuscito".

Giorgio Armani ieri sera al Palais de Tokyo ha proposto la sua alta moda maxima, raccontata in ben 94 uscite sorprendenti per grazia e ricchezza di tessuti e lavorazioni, mostrando così la sua incontenibile voglia di eleganza, il suo desiderio di regalare alle donne oltre che uno stile anche un sogno. "Ogni capo è una storia a sé, per colore, forma, eccellenza manuale – sostiene – e ogni vestito racconta una donna diversa, spesso molto meno legata alla storia Armani, e a me questo adesso piace. Non ci ho dormito due mesi mentre lavoravo alla collezione Privé, ma ho voluto rischiare".

Focus sulla modelle, tutte molto delicate, rese ancora più dolcemente acerbe dalle treccine che scendono sul collo e dalle spalle che regalano un’immagine di tenerezza infantile. Chic i cappelli a trochon di velluto e jais, fino al modello immenso a raggiera e a tutto mistero. Meraviglie dell’alta moda "che ha come filo conduttore il bello", ripete Armani, che ha strizzato ancora una volta l’occhio allo charme orientale, non tralasciando i pizzi preziosi e dai colori sfumati della tradizione europea: dal rosa al verde giada, dal blu royal al nero immancabile, colori eterni nel suo Dna.

Colori che rimbalzano sui bijoux più importanti e sulle scarpe, altissime o col tacco 3 centimetri. Un gioco, questo Privé, che non trascura mai il fatto che "le donne vogliono cose speciali" come la grande gonna da ballo composta di 400 fazzoletti orlati a mano, i pantaloni che accarezzano il corpo, il raso laminato di giacche cardigan o di giacchine che sfiorano appena la vita.

C’è un abito-scultura nero che è già da Oscar, ci sono reti di cristallo delicate e fragili, ricami col simbolo dell’Albero della Vita. Armani non dimentica il tempo che stiamo vivendo. "La moda deve attirare attenzione al di là delle guerre che ci scoppiano intorno. Se avessi pensato a questo avrei dovuto fare delle divise militari... Invece voglio dare un po’ di coraggio col bello, cercando di non strafare e di non perdere la strada". Una prova d’autore riuscita, un inno alla giovinezza del mondo racchiusa in una dolce treccina.

Un grande bottone con le due C incrociate di Chanel sul soffitto e poi sulla passerella la voglia di seduzione delicata del brand di cui è direttrice creativa Virginie Viard, l’allieva prediletta di Karl Lagerfeld, alla guida della corazzata del lusso estremo dalla morte del Kaiser. Prima del defilé scorrono le immagini di The Button, un corto di Dave Free che vede protagonista Margaret Qualley, l’attrice figlia di Andie MacDowell, che racconta di un viaggio immaginario intorno a un bottone del tailleur, simbolo della maestria degli atelier e nello smarrimento dell’oggetto di sartoria, il senso di "bellezza che c’è dentro le imperfezioni del tempo". Nel film Margaret incontra Naomi Campbell e Anna Mouglalis che la confortano per la perdita del bottone dalla manica della giacca di tweed.

Romanticissima e molto aggraziata questa alta moda Chanel, tra minitailleur bianchi e gambe sempre velate di bianco, gli strascichi volanti di tulle, i colori fondant del verde pallido e del rosa che illuminano le gonne di seta a palloncino e le giacche come boleri. Veli e veli, anche a contrasto, per una poesia del vestire immediata e ruffiana, gonne da ballo e reggiseni di chiffon, trasparenze mai esasperate, maniche a sbuffo per le camicette, pantaloni di velo, capelli sciolti e naturali, decolleté tacco 5 disinvolte. Per una donna che sembra librarsi nell’aria.