Venerdì 19 Aprile 2024

L’eterno amore di Delon: la lettera alla sua Romy (morta). "Ti aspettavo con i fiori in mano"

Nella prefazione della sua biografia l’attore ricorda le donne che gli hanno cambiato la vita. Ma la Schneider (scomparsa nel 1982) è sempre rimasta nel suo cuore

Alain Delon e Romy Schneider

Alain Delon e Romy Schneider

Alain Delon non l’ha mai dimenticata. Tanto da continuare a scriverle, anche molti anni dopo la sua scomparsa. E il suo cuore di ottantasettenne, colpito di recente da gravi malattie, continua a palpitare per lei. Si conobbero nel 1958. Lui, francese, aveva 23 anni, lei, austriaca, appena 20. La loro bellezza era di quelle che non si dimenticano. Il set galeotto fu quello di Christine (L’amante pura) di Pierre Gaspard-Huit.

Da allora Alain Delon e Romy Schneider fecero coppia fissa. Bellissimi e innamoratissimi, quasi irreali, il loro amore faceva sognare il mondo. Sei anni dopo, sarà Alain a mettere fine a questa relazione, lasciando Romy affranta e disperata. Ma, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, il loro legame rimase intatto, come indissolubile e, nonostante questa separazione, l’attrice – morta nel 1982 – occupò e occupa tuttora un posto speciale nel cuore di Alain Delon.

Così, scopriamo oggi, alla vigilia della pubblicazione in Francia del suo libro Alain Delon, Amours et Mémoires (“Alain Delon, amori e ricordi”) scritto da Denitza Bantcheva, che sarà pubblicato il 5 maggio dalle Éditions de La Martinière, Alain le scrive una lettera postuma. La star de La Piscina firma anche la prefazione a questa biografia. In un estratto riportato da Le Parisien, il divo dagli occhi azzurri assicura che "l’amore l’ha sempre portato a superarsi" e confida di aver voluto "essere il migliore, il più bello, il più forte" per le donne della sua vita. "Non avevo mai sognato di fare l’attore. Sono entrato nella professione e ho continuato a recitare per le donne", scrive l’ex marito di Nathalie Delon, scomparsa nel 2021, e l’ex compagno di Mireille Darc, morta nel 2017.

In poche pagine, il favoloso Delon rievoca con loro (Nathalie, l’unica moglie, madre del figlio Anthony; Rosalie van Breemen, oggi 56enne, con cui ha avuto i figli Alain Jr e Anouchka) alcune delle sue tante conquiste: Brigitte Auber, Michèle Cordoue. Inoltre, altra rivelazione, giura che "non è mai successo niente" con Brigitte Bardot. "Per 65 anni, abbiamo avuto le migliori relazioni amichevoli di sempre", dice.

Mentre a Romy, scomparsa, scrive: "Mia Puppelé (che significa “bambolina” in tedesco, ndr ), sei arrivata da Vienna e io ti aspettavo a Parigi, con un mazzo di fiori tra le braccia. Io mi sono innamorato perdutamente di te e tu ti sei innamorata di me. Spesso ci siamo fatti questa domanda sugli innamorati: chi si è innamorato per primo? Tu o io? Abbiamo contato: ‘uno, due, tre!’ e ci siamo detti, ‘Né tu né io’! Insieme... L’uomo che sono è quello che ti conosceva meglio, che ti capiva meglio". Infine, nel libro, questo amante dell’amore conclude: "Se devo morire domani, che Dio lo faccia per amore, e parafrasando Musset, vorrei che si dicesse di me: “Ha sofferto spesso, a volte ha sbagliato, ma ha amato. Era lui che viveva e non un essere fittizio creato dal suo orgoglio e dalla sua noia“". Delon ringrazia inoltre i "grandi registi – scrive – che mi hanno formato e sublimato".

Il libro è arricchito di testimonianze. Fra queste, quelle di Sophia Loren, Claudia Cardinale, Jane Birkin e Nathalie Baye. "Se dovessi morire domani – conclude Delon – Dio voglia che muoia d’amore".

In una recente intervista il figlio Anthony racconta senza veli il rapporto dolce e crudele (come il titolo del libro che Delon junior ha scritto pochi mesi fa) con il padre. E ricorda "quando perdeva le staffe, e non gli capitava di rado, papà menava. Stravedeva per le armi da fuoco, la boxe, i cavalli da corsa, le frequentazioni pericolose. Era di un vitalismo che rasentava il superomismo. Ma poi gli prendevano i momenti down. E allora si barricava in camera, restava per giorni a letto, al buio". "Ha il male di vivere – spiegano a Anthony ragazzino – un giorno capirai". Un rapporto difficile, quello fra padre e figlio, che si è addolcito negli ultimi anni.

Giovanissimo, Alain si arruola per la guerra in Indocina: "Pensai che i miei volessero liberarsi di me. Che non gliene importasse niente se crepavo lì" confida oggi che denuncia di aver sofferto di una chiara sindrome dell’abbandono. Due genitori bellissimi, Alain e Nathalie, dal rapporto a dir poco burrascoso, lei di sinistra, lui di destra, collerico e geloso. Quando si lasciarono il padre crollò: "Ma se l’era cercata! Aveva fatto un sacco di fesserie. Siccome non ne aveva avuta una così, voleva una famiglia felice. Però per costruirtela devi lavorare, batterti, meritartela. Non basta desiderarla". Vecchio saggio Alain, l’amore è stato davvero la tua unica guida.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro