A Milano nei luoghi di Leonardo da Vinci

11 maggio 2023
Cenacolo

Cenacolo

Arte, scienza, tecnologia, immaginazione, sete di sapere, curiosità febbrile, in una parola: genio. Nato ad Anchiano (vicino a Vinci) il 15 aprile del 1942, Leonardo Da Vinci si muove in un contesto storico e culturale, quello della seconda metà del Quattrocento, semplicemente perfetto per accendere una mente già fuori dal comune. Il suo nome è legato a Firenze e alla famiglia De’ Medici, in particolare a Lorenzo, praticamente suo coetaneo, ma il trasferimento a Milano, nel 1482, dà un’ulteriore spinta alla sua “carriera”. Leonardo arriva alla corte di Ludovico Sforza, detto il Moro, quale ambasciatore artistico di Lorenzo, attore fondamentale in un gioco politico-diplomatico di relazioni tra le due potenti città. Si presenta a Ludovico con una lettera in cui parla delle proprie competenze, non escluse quelle di ingegnere civile e di costruttore di macchine belliche. Ironicamente, il suo arrivo alla corte degli Sforza si caratterizzò inizialmente per un successo legato in un primo momento alle sue abilità teatrali: si occupava, infatti, degli spettacoli di corte, inventando macchinari audaci e scenografie spettacolari. Le sue capacità di pittore, ovviamente, non passarono inosservate, e fu così che, nella città meneghina, dove rimase fino al 1499, Leonardo produsse una serie di inarrivabili capolavori.

Sulle tracce di Leonardo: i musei

L’itinerario alla scoperta di “Leonardo a Milano” parte dalla statua che lo celebra, in piazza della Scala. Il monumento, realizzato dallo scultore Pietro Magni, è stato inaugurato nel 1872. Da qui ci avviamo al vicinissimo Leonardo3 Museum, vi si accede dalla Galleria Vittorio Emanuele. Dal Sottomarino meccanico alla Macchina volante di Milano, dalla Libellula meccanica alla Macchina del tempo, l’esposizione regala un’esperienza davvero unica, grazie alle moltissime esperienze multimediali (oltre 200 ricostruzioni 3D interattive) che consentono ai visitatori di interagire in prima persona con le macchine, le opere artistiche e i codici di Da Vinci. Per ammirare la più grande esposizione permanente al mondo dedicata a Leonardo ingegnere, umanista e indagatore della natura, ci trasferiamo al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, in Via San Vittore 21, intitolato proprio al grande artista. Le Nuove Gallerie di Leonardo, inaugurate nel 2019, si sviluppano su oltre 1.300 mq e custodiscono 170 tra modelli storici, opere d’arte, volumi antichi e installazioni. Un’esperienza immersiva davvero unica.

Leonardo a Milano: il Castello Sforzesco e Santa Maria delle Grazie

Il Castello Sforzesco vide Leonardo operare non solo come pittore, ma, come già anticipato, anche nelle vesti più “leggere” di musico e organizzatore di acclamate rappresentazioni teatrali. Testimone di quell’epoca d’oro è la sala delle Asse, ubicata al piano terra del torrione Nord-orientale. Qui, su commissione di Ludovico, Leonardo nel 1498 realizzò una celeberrima decorazione che mette in mostra tutta la sua abilità e la capacità di trasformare una stanza in un sogno ad occhi aperti. Perla rimasta per molto tempo nascosta e recuperata grazie alle ricerche, a fine Ottocento, dell’architetto Luca Beltrami e dello storico tedesco Paul Müller-Valde, e a un primo restauro compiuto da Ernesto Rusca nel 1902, la sala delle Asse, dopo l’apertura temporanea nel 2019 in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, è oggi purtroppo chiusa al pubblico per i lavori di restauro. Nella Biblioteca del Castello, inoltre, è conservato anche Codice Trivulziano 2162, il “libro degli appunti” di Leonardo, 51 fogli che contengono appunti e disegni realizzati tra il 1478 e il 1493. Lasciata la dimora degli Sforza, ci si rimette in cammino verso Santa Maria delle Grazie, chiesa patrimonio Unesco. Come ben noto, il refettorio della Basilica custodisce il Cenacolo (o Ultima Cena), affresco celeberrimo, dipinto tra il 1494 e il 1498, dove il genio di Leonardo raggiunse una delle sue vette più alte. Qui tutte le informazioni per prenotare una visita che rimarrà impressa nella memoria.

Il Codice Atlantico, i Navigli e la Vigna di Leonardo

Tappa imprescindibile sulle tracce di Leonardo a Milano è la Veneranda Biblioteca Ambrosiana che, fin dal 1637, conserva il famoso Codice Atlantico, la più importante raccolta al mondo di disegni e testi leonardeschi. Il Codice è composto da 1119 fogli, con schizzi, disegni, progetti ingegneristici, annotazioni di astronomia e perfino ricette gastronomiche. I riferimenti all’operato di Leonardo ingegnere ci porteranno a conoscere i suoi lavori sui Navigli, i progetti per le chiuse (quelle conservate e restaurate si trovavano tra il naviglio della Martesana e la conca di San Marco) ma anche il mai realizzato Tiburio del Duomo. Lontano dalle chiese e dai musei, invece, merita una sosta in Corso Magenta 65 la Vigna di Leonardo. La vigna fu un regalo di Ludovico il Moro (nel 1498), un ringraziamento per quanto realizzato per la città di Milano fin da subito apprezzato. Leonardo, infatti, teneva moltissimo alla vigna, che lasciò in parte a un servitore e in parte a Gian Giacomo Caprotti, suo allievo prediletto. Nella Casa degli Atellani le viti originarie sono coltivate ancora oggi, la Vigna, infatti, è rinata con Expo 2015 per volontà della Fondazione Portaluppi e degli attuali proprietari di Casa degli Atellani, grazie al contributo decisivo dell’Università degli Studi di Milano. Si tratta dell’unica vigna ancora presente all’interno di un centro abitato e il 12 settembre 2018, per la prima volta, l'uva de La Vigna di Leonardo è stata vendemmiata dando vita al vino più unico al mondo: La Malvasia di Milano, Anno I.