Con il sostegno di:

main partnermain partnermain partnermain partnermain partnermain partnermain partnermain partner

Tramonti, il paese della pizza chiama a raccolta le migliori scuole d’Italia

A PizzAcademy Tramonti un momento di incontro e confronto tra i maestri dell’arte bianca, nel borgo montano alle spalle della Costiera Amalfitana che vanta pomodoro, mozzarella e olio locali

di LORENZO FRASSOLDATI -
11 marzo 2024
I protagonisti di PizzAcademy Tramonti

I protagonisti di PizzAcademy Tramonti

Tramonti (Salerno) – Un vero e proprio masterchef (non competitivo) tra alcuni dei pizzaioli più rinomati del panorama nazionale, la scuola napoletana classica e contemporanea, la scuola romana, la scuola cilentana, la casertana…E personaggi del calibro di Sasà Martucci, Errico Porzio, Raffaele Bonetta, Giò il Pizz’ino, Fortunato Amatruda, Carmine Nasti, Giovanni Mandara, Antonio Erra.

Tutti maghi della pizza, accomunati da una comune origine: Tramonti, piccolo paese di montagna ai piedi dei monti Lattari, vero e proprio polmone verde della Costiera Amalfitana da cui dista pochi chilometri (Maiori e Minori sono davvero a due passi). A Tramonti anche il grande Totò amava sostare prima di fare visita agli amici di Ravello e i viaggiatori stranieri del Grand Tour ottocentesco la avevano eletta a ‘Porta del paradiso’.

La prima edizione di PizzAcademy Tramonti (nello storico locale Al valico di Chiunzi) è stata un vero e proprio seminario sull’arte bianca, la lievitazione, le farine, il fior di latte, la salsa di pomodoro, gli abbinamenti giusti coi vini della Costa d’Amalfi, sotto la guida attenta e implacabile dell’enogastronomo Luciano Pignataro, il tutto organizzato dall’Associazione Pizza Tramonti per divulgare la straordinaria storia dei pizzaioli tramontani che hanno coltivato l’arte della pizza in tutt’Italia e nel mondo. Il suo presidente (e vicesindaco del paese) Vincenzo Savino ha raccolto l’eredità della precedente Corporazione dei Pizzaioli di Tramonti, nata nel 1989, e ha ottenuto un primo grande successo: la certificazione De.Co. (Denominazione Comunale) del 2010 della Pizza di Tramonti , “l’unico documento in materia e l’unica fonte a cui i maestri pizzaioli possono attingere”, spiega Savino.

Alcune delle pizze realizzate per l'occasione
Alcune delle pizze realizzate per l'occasione

Ma l’associazione non si limita alla sola pizza: “Il nostro lavoro di tutela e marketing abbraccia anche le numerose altre eccellenze enogastronomiche che Tramonti può vantare. Alcune di queste hanno un legame stretto con la pizza, come il pomodoro Re Fiascone e il fior di latte dei Monti Lattari, oltre che l’olio Evo Dop Colline Salernitane. Altri, sono delle new entry nel paniere dei prodotti tramontani: basti pensare allo zafferano, introdotto a Tramonti da non più di qualche anno, e la cui produzione cresce costantemente”.

Tramonti è davvero il paese della pizza, anzi la patria. Già quel Salvatore Esposito che nel 1889 omaggiò la regina Margherita di Savoia della prima pizza nella storia d’Italia (che prese il nome della sovrana) era di origini tramontane. Poi quella pizza era una rielaborazione della ‘pizza nera’ , focaccia di grani poveri della tradizione culinaria di Tramonti. Nel secondo Dopoguerra tantissimi tramontani emigrarono portando con sé la cultura di questo piatto. Tutto nasce dalla geniale intuizione di Luigi Giordano, giovane di Tramonti che nel 1951, dopo aver aperto un caseificio a Loreto di Novara (località in cui si trovava per svolgere il servizio militare), decide di affiancare a questa attività anche quella di pizzaiolo, così da poter utilizzare parte delle mozzarelle prodotte ma non vendute (vista anche la allora scarsa popolarità di questo latticino nella Pianura padana).

Si calcola che oggi siano più di duemila le pizzerie aperte dai tramontani in giro per l’Italia. Il vicesindaco Savin , ideatore e promotore del progetto, fa sintesi: “Ritenevamo fosse importante avere un momento di incontro e confronto fra le varie scuole di pizza, rappresentate da un’autorevole selezione dei più importanti pizzaioli italiani. Sono emersi interessanti spunti su cui riflettere e lavorare. Ci metteremo subito all’opera per la seconda edizione, che si terrà sempre a Tramonti nella primavera 2025.”