Bolzano: la città costruita sul vino... e sul Natale, con la sua stella di buon augurio

di GLORIA CIABATTONI -
7 dicembre 2023
Christmas market in Bolzano, Italy

Christmas market in Bolzano, Italy

Bolzano si trasforma in un tripudio di luci e di allegria con i Mercatini di Natale Originali dell’Alto Adige, una tradizione proveniente dalla Germania che si è affermata dal 1991, e attira oggi numerosissimi visitatori da tutta Italia ma anche dall’estero: non solo dal tradizionale mercato tedesco e olandese ma anche dagli Stati Uniti.

La stella di Bolzano

Bolzano vestita per le feste natalizie

Bolzano vestita per le feste natalizie

Fino al 6 gennaio 2024 piazza Walther si trasforma, con 70 chalet in legno, il presepe con la Sacra Famiglia, l’immenso albero decorato, gli intrattenimenti per bambini. Da vedere anche i vicini mercatini degli artigiani e di solidarietà (in piazza del Grano). Tra i tanti addobbi di vetro ce n’è uno unico: la Stella di Bolzano, che compare nell’emblema araldico della città dal 1381, ed è considerata di buon augurio. In piazza Walther il 6 dicembre arriva San Nicolò e il 7 dicembre i Krampus. Poi  fino al 17 dicembre: “Un Natale di libri” a Palazzo Mercantile, e il 31 dicembre tradizionale corsa di San Silvestro nel centro storico. In occasione dei Mercatini di Natale Originali dell’Alto Adige, per il weekend 8-10 dicembre è stato istituito un treno elettrico con collegamento diretto tra Milano Centrale e l’Alto Adige. Il treno - prenotabile sul sito Trenitalia - opererà due corse al giorno, una di andata alle ore 7.20 da Milano Centrale con arrivo alle ore 10.43 a Bolzano e alle 11.54 al Brennero, e una di ritorno che partirà alle ore 16.45 dal Brennero con arrivo a Bolzano alle ore 18.11 e a Milano C.le alle ore 21.35.  Leggi anche: Mercatini di Natale 2023 in Italia, ecco dove regione per regione

Bolzano "costruita sul vino"

“Se Venezia è stata costruita sull’ acqua, Bolzano lo è stata sul vino” racconta Christine Mayr, Ambasciatrice del Gusto, una figura professionale riconosciuta, esperta in particolare in cibo e bevande, che fa conoscere un territorio attraverso i suoi prodotti, il cibo e le bevande. Christine ci guida all’insegna di Bacco in un’inedita Bolzano dove i vigneti nei tempi antichi arrivavano in città! Le colline circostanti sono molto adatte alla coltivazione del Vernatsh Schiava, del  Santa Maddalena  e del Lagrein: Bolzano ha circa 500 ettari  di vigneti, quasi 400 dedicati ai vini rossi e 100 ai bianchi.

In Duomo la 'porta del vino'

La porta del vino in Duomo

La porta del vino in Duomo a Bolzano

Se si giunge a Bolzano in treno, a due passi dalla stazione troviamo Piazza Walther: sorge dove re Massimiliano di Baviera aveva  un vigneto, che nel 1808 cedette al Comune di Bolzano per farne una piazza. Oggi è il salotto buono della città, con al centro la statua del poeta Walther von der Vogelweide (1170 - 1230). Vicinissimo a Piazza Walther il Duomo, la cattedrale dedicata a Maria Assunta, sorge su vestigia romaniche ed è uno splendido  esempio di architettura gotica,  rimaneggiato nei secoli. Il campanile filigranato, con finestre ogivali ed archi rampanti, con base quadrata di origine romanica, è stato costruito nel 1517 dallo scalpellino svevo, Hans von Schussenried. C’è una piccola porta sul lato verso piazza Walther: è la porta del vino, con ai lati alcune statue due delle quali raffigurano una coppia di vignaioli. Non a caso: da questa porticina si vendevano i vini provenienti dai vigneti di proprietà della chiesa, ma solo durante la settimana dopo Pentecoste! Ancora tracce dell’importanza del vino le troviamo, anche se nascoste, nei resti del bel palazzo delle Poste, edificato fra il 1889 e il 1890. Fra la fine del XII secolo e la fine del XIX secolo c’era un ospedale, e ne resta la vasta cantina con la sua rampa di accesso, tutelata come bene architettonico dal 2005. Di fronte al Duomo e vicino al Palazzo delle Poste troviamo un gigantesco calendario dell'avvento su palazzo Max Valier: un numero su ogni finestra! 

Rete di cantine sotto la città

Importante a Bolzano è sempre stato il commercio. Lo vediamo nella centrale via dei Portici, della fine del XII secolo, quando il vescovo di Trento consentiva ai commercianti, per aprire un negozio, solo 3,60 metri di spazio frontale: così vennero costruite case molto lunghe e di tre piani, che fungevano da bottega, magazzino e abitazione. Poi c’erano le cantine, profonde anche tre o quattro piani, per immagazzinare soprattutto vino. Così una rete di cantine corre sotto la città, ecco perché si dice che Bolzano sia costruita sul vino! Vino ma non solo. Sempre nel centro, vicinissima ai Portici ecco Piazza Erbe, dove nella storica osteria e birreria Hopfen & Co si serve birra di produzione locale. A un minuto a piedi da Piazza Erbe troviamo “Forsterbräu” il ristorante dove si beve la famosa birra Forst prodotta a Lagundo, vicino a Merano. Già che siamo in Piazza delle Erbe, godiamoci lo spettacolo variopinto delle bancarelle che vendono frutta e verdura e ora, in periodo prenatalizio, anche addobbi floreali.

In piazza delle Erbe dal 1295

Via dei Bottai con lo stemma della corporazione

Via dei Bottai con lo stemma della corporazione

Il mercato si tiene fin dal 1295, tutti i giorni tranne sabato pomeriggio, domenica e festivi. Al centro della piazza spicca la settecentesca Fontana di Nettuno, che i bolzanini chiamano "oste con la forchetta" per il tridente. Un altro richiamo al vino, al cibo e alla convivialità. Come da “Banco 11” di Piazza Erbe, l’enoteca piccola ma sfiziosa aperta nel 2008 da Birgitta  Puustinen, vivace finlandese che serve buon vino e gustosi snack mentre racconta con spirito il piccolo mondo intorno, perché  “Se Piazza Walther è il salotto buono della città, Piazza Erbe è la cucina”. E per restare fra cose buone, vicinissima, in via Goethe, 13, troviamo “Monika” una pasticceria famosa dal 1947, che verso Natale è un trionfo di dolciumi. Sempre in via Goethe, un altro indirizzo caro ai bolzanini è quello del ristorante “Vögele”, già della famiglia Kamaun dal 1871, dal 1993 è gestito dalla famiglia Alber. Ottima cucina tradizionale, è da vedere la “Goethe Stube" risalente al 1870, dove si trova il più vecchio Stammtisch di Bolzano (tavolo riservato agli habitué di un locale). Una curiosità: il locale, un tempo chiamato “Aquila Rossa” oggi è “Vögele” ovvero uccellino. Andiamo in una parallela (e vicinissima) di via Portici, via Dr. Josef Streiter, e in tema di locali di tendenza troviamo “Bar Santner”, “Bogen Bistro", “Wine Boutique Lisa”. Vicino all'arco della casa Zallinger-Thurn si trovano i vecchi banchi del pesce in marmo, ricordo del vecchio mercato del pesce, che d’estate si trasformano in bar all’aperto. Nella vicina Piazza del Grano, cuore del borgo medioevale, troviamo, tra gli altri edifici, la casa della Pesa, sede della pesa pubblica fino al 1780: sulla facciata si ammirano gli affreschi del 1634. Viticoltura e commercio del vino erano nel Medio Evo la principale fonte di reddito per Bolzano, e la corporazione dei Bottai era la più potente, così via dei Bottai divenne una delle strade principali. Oggi ospita bei negozi ed edifici storici come l’albergo “Luna Mondschein”, il Museo di Scienze Naturali, con vicino le storiche locande “Cavallino Bianco” dalla facciata affrescata, e “Ca’ de Bezzi” luogo di ritrovo nell’ ‘800 di numerosi artisti.

Bolzano a tavola

La ristorazione a Bolzano è sempre una bella sorpresa, sia che si scelga un locale tradizionale o uno di tendenza. Meta, nello storico Palais Campofranco, nel cuore della città, propone un menù raffinato che unisce il gusto regionale con la cucina di ispirazione globale, scegliendo i migliori ingredienti locali e stagionali. La cantina propone una vasta scelta di vini locali e internazionali. Nel menù figurano invitanti proposte di carne e di pesce: ottimi gli antipasti crudi e il polpo. Nella grande terrazza esterna si può pranzare e cenare sotto grandi suggestive “bolle” trasparenti. Il ristorante Magdalenerhof ,di un’eleganza classica, ha un menù che accontenta ogni esigenza: carne e pesce, pasta, perfino paella, e per i vegetariani gustose “bistecche” di cavolfiore. Il tutto accompagnato da ottimo vino locale da sorseggiare godendo della vista sui vigneti. Per non sbagliare nello shopping gastronomico si va da “Pur Südtirol” (via della Mostra 3° vicino  a Piazza Walther) che propone selezionate specialità altoatesine, caratterizzate dal marchio verde “Südtirol”.  Se si ama lo speck, il più pregiato è Bauernspeck, prodotto con maiali nati, in Alto Adige, con un’alta percentuale di grasso che lo rende tenero e consistente.

Altopiano del Renon

Mezz’ora d’auto, o 12 minuti di funivia, e da Bolzano si arriva sull’altopiano del Renon, ( 800-1500 metri di altitudine), a Soprabolzano. Da qui parte il "Rittner Bahnl", come viene chiamato in dialetto altoatesino il Trenino del Renon, che collega su un percorso di 7 km Maria Assunta, Soprabolzano, Costalovara, Stella e Collalbo, regalando lungo il tragitto una fantastica vista sulle Dolomiti. Al trenino s’ispira “Trenatale” il mercatino di Natale che si articola in tre luoghi: Soprabolzano, Collalbo e nel Museo di apicoltura Plattner di Costalovara, davvero suggestivo nella struttura di oltre 600 anni, con antichi strumenti che raccontano la storia locale delle api e del miele. Sul Renon vi sono oltre 300 km di sentieri, per escursioni di ogni tipo, (perfino con i lama, docili compagni di gite anche di più giorni) fino al Corno del Renon da raggiungere con la cabinovia e da dove la vista spazia a perdita d’occhio sulle Dolomiti. Sul Renon si possono ammirare, in 3 punti, le Piramidi di Terra, i grandi spettacolari coni di argilla: quelle raggiungibili più facilmente sono a Longomoso. Se si vuol fare una passeggiata facile ma suggestiva è perfetto il Sentiero di Freud (5,50 km) che conduce in un’ora e mezza da Soprabolzano a Stella di Renon e Collalbo, e viceversa. Il sentiero è stato intitolato a Sigmund Freud in occasione del 150 anni della sua nascita, nel maggio 2006, in quanto il padre della psicoanalisi nell’estate del 1911 andò in vacanza a Collalbo e festeggiò anche le nozze d’argento.

Mangiare e dormire

Il Maso Rielinger risale al XIII secolo. Oggi è un maso-fattoria gestito dalla famiglia Messner (alla terza generazione) e dal 2004 ha una produzione biologica con il marchio Bioland. Ottimi i vini ( come la Schiava), e vengono allevati anche bovini e animali da cortile. La cucina è improntata alla tradizione con prodotti della fattoria: da gustare formaggi e speck, canederli, e particolarità come il sanguinaccio di maiale. Ci sono quattro appartamenti per chi vuole una vacanza a contatto con la natura e lontano dalla folla. Il ristorante  “Feines Ecki” è di alta qualità e con una gestione giovane, con menu degustazione di varie portate, che alternano carne e pesce: tortellini di oca, rombo al vapore, cacciagione e così via, ottimo cibo, grande professionalità e un ambiente elegante. A Soprabolzano, a due passi dalla funivia, l’ Hotel “Gloriette” è di proprietà della famiglia Alber, la stessa del “Vögele” a Bolzano. Sorto in posizione panoramica nel 2018, l’hotel ha 25 camere, il tetto trasformato in zona benessere, una hall molto accogliente dove gustare un aperitivo, e un ristorante curatissimo e di grande qualità dove un’entrecôte è una deliziosa esperienza per il palato, così come lo è la prima colazione. L’hotel regala agli ospiti una card per usare tutti i mezzi pubblici, anche la funivia: un bel modo per incentivare la scelta di trasporti green. Infine, da vedere il maso Spornberg, che vanta una lunga storia, infatti nel Medioevo qui c’era il podere signorile dei nobili von Sparrenberg. Nei secoli rimasero il maso parzialmente in rovina, l’edificio annesso e il fienile. Rilevato nel 2015 dalla famiglia Messner ( se ne occupano in particolare Huber e il giovane figlio Thomas), agricoltori del Renon dal 1900, è diventato un luogo di vacanza che mantiene intatte le caratteristiche storiche unite a un raffinato design che rende unici i tre appartamenti con sauna. Circondato da vigneti, prati e boschi, con una piscina bio da dove si gode una splendida vista sulle piramidi di terra, il maso offre l’esperienza di una vacanza unica ad alto livello. Si coltivano fieno e cereali, il vino viene prodotto in loco (nel nuovo vigneto crescono  i vitigni di Pinot), così come il formaggio (dal latte delle tre vacche dei Messner) e perfino il pane: il grano viene macinato in un piccolo mulino nel maso. Grande attenzione all’ambiente: il 100% dell’energia proviene da fonti rinnovabili, con i residui di legname si alimenta la caldaia a cippato, mentre un impianto fotovoltaico fornisce corrente e acqua calda. La prima colazione e il negozio del maso offrono solo specialità di qui o di piccoli produttori dei dintorni.