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Festival internazionale Duchi d’Acquaviva, la grande musica è di scena ad Atri

di GIUSEPPE DI MATTEO -
3 agosto 2023
L’Orchestra Sinfonica Duchi d’Acquaviva

L’Orchestra Sinfonica Duchi d’Acquaviva

Trecento artisti, 30 concerti e 20 masterclass. Sono i numeri del festival internazionale ‘Duchi d’Acquaviva’, in programma dall’8 al 28 agosto ad Atri - deliziosa cittadina abruzzese in provincia di Teramo, a due passi dall’Adriatico -, e arrivato alla 24esima edizione. Ricchissimo il calendario degli eventi della kermesse, la cui direzione artistica è affidata ad Algino Battistini, mentre quella musicale è nelle mani di Nataliya Gonchak. Come di consueto, i riflettori si accenderanno sulle master class, anche per via dello scambio virtuoso di esperienze fra le varie scuole musicali internazionali. Ogni estate, infatti, durante il Festival Atri apre le braccia a circa 200 giovani musicisti provenienti da tutto il mondo. Ne vien fuori un laboratorio nel quale concertismo e didattica e s’incontrano, esaltandosi a vicenda. E non è da meno il secondo concorso internazionale ‘Note di Talento. Il Solista e l’Orchestra’, riservato ai partecipanti alle master class: i tre vincitori delle altrettante sezioni (pianoforte, strumenti ad arco e strumenti a fiato) si esibiranno in qualità di solisti con l’Orchestra ’I Virtuosi di Kiev’. Sterminato pure il panorama dei concerti, le cui note risuoneranno in ogni angolo suggestivo di Atri e dintorni: dalla Cattedrale di santa Maria Assunta al Teatro Comunale; dalla Torre del Cerrano alla splendida Riserva dei Calanchi; dall’Auditorium sant’Agostino alle Cisterne di Palazzo Acquaviva. Per non parlare dell’offerta musicale, che spazia dai giganti della musica classica al jazz, ma dedica spazio anche ad alcuni tesori nostrani: è il caso, per esempio, dei ‘Suoni e racconti per Ennio Morricone’, di scena il 17 agosto, alle 22, al Teatro Comunale; si chiude in bellezza il 28 agosto, alle 21.15 e sempre al teatro Comunale, con ‘Note d’estate per Maria Callas’. E infine la cornice del Festival: Atri è un gioiello che merita attenzione. Centro di origine picena col nome di Hatria, nel 289 a.C. diventa la prima fortezza di Roma sull’Adriatico. Il suo capolavoro sono i brulli Calanchi ma anche la sua anima cittadina, colma di chiese e palazzi e segnata dal solco di corso Elio Adriano, l’imperatore grazie al quale la cittadina visse un momento di grande splendore. Tra parentesi, un suo busto è adagiato all’interno di una nicchia proprio all’inizio della via. Imponente la cattedrale di Santa Maria Assunta, in piazza Duomo (nella foto), riedificata nell’XIII secolo e completata nel 1305. Realizzato in pietra d’Istria, l’edificio presenta all’interno il magnifico ciclo pittorico di Andrea De Litio, il più importante pittore del primo Rinascimento abruzzese, che risale alla seconda metà del Quattrocento: gli affreschi, ben 101, ornano le pareti, le colonne e la volta del coro. Da non perdere i palazzi: spiccano il settecentesco porticato ad archi tondi di Palazzo Mambelli e Palazzo Acquaviva, riedificato nel XV secolo e poi ristrutturato, che nasce come fortezza militare. Molto bello anche il Teatro Comunale (nella foto), inaugurato nel 1881 e ispirato al modello scaligero. A proposito: è alla fine del Trecento che i duchi d’Acquaviva prendono possesso della cittadina e nel Cinquecento ne fanno la capitale dello ‘Stato di Atri’, che rimane in funzione fino al 1760. Il Festival è dedicato, non a caso, proprio a loro.