New York, 2 luglio 2020 - Una vera e propria corsa alle armi, quella degli americani nell'ultimo mese. Stando all'ultimo aggiornamento dell'Fbi la domanda di pistole e fucili tra i consumatori Usa ha raggiunto livelli record a giugno. Una escalation che è stata favorita da vari fattori come l'aumento di acquisti in vista del lockdown per coronavirus, seguita dalle proteste contro la brutalità della polizia nei confronti delle minoranze, e conseguenti reazioni dell'estrema destra.
Nel mese scorso i cosidetti "background checks", cioè i controlli necessari nei confronti di chi si presenta in negozio a comprare una pistola o un fucile, sono stati 3,9 milioni, un primato mai registrato dal 1998, quando l'Fbi iniziò a tenere conto degli acquisti di armi. Il trend è partito da marzo, a inizio epidemia.
Bloomberg scrive che i proprietari di negozi di armi e gli analisti di Wall Street si attendono nuovi aumenti delle vendite, e non solo per le proteste contro la polizia, ma soprattutto perché ora c'è da considerare il fattore Joe Biden: il candidato democratico alla Casa Bianca sta andando bene nei sondaggi, e sembra sia favorevole alle restrizioni sul possesso di armi.
Involontariamente lo Trump stesso ha testimoniato questo clima di tensione postando su Twitter un video in cui una coppia, a St.Louis, Missouri, brandisce delle armi da fuoco all'indirizzo di un gruppo di manifestanti contro le violenze della polizia.
La tensione favorisce anche l'uscita dall'ombra di movimento anti sistema di estrema destra, come i 'boogaloo', una sigla che riunisce vari attivisti per le armi come i suprematisti bianchi e altri gruppi estremisti neri che vanno oltre l'appoggio alle autorità federali, e puntano a una futura guerra civile contro il governo. Il nome nasce da un film del 1984: "Breaking 2: Electric Boogaloo", molti aderenti si presentano in pubblico armati e con indosso camicie hawaiane.