Giovedì 25 Aprile 2024

Thomas Cook in bancarotta, 600mila turisti bloccati

A rischio 22mila posti di lavoro. Via a ponte aereo nel Regno Unito per riportare a casa i vacanzieri: 150mila sono britannici

I passeggeri della Thomas Cook rimasti in aeroporto a Palma di Maiorca (LaPresse)

I passeggeri della Thomas Cook rimasti in aeroporto a Palma di Maiorca (LaPresse)

Roma, 23 settembre 2019 - Il tour operator britannico Thomas Cook ha dichiarato bancarotta e ora le autorità dovranno organizzare il rimpatrio di 600 mila turisti nel mondo. Il colosso britannico dei viaggi non ce l'ha fatta a mettere in piedi un accordo di salvataggio che riuscisse ad evitarle il fallimento. E' così scattata quella che i media britannici hanno definito "la maggiore operazione di rimpatrio mai fatta in tempo di pace". Il piano per riportare a casa dall'estero circa 150mila vacanzieri britannici è noto col nome in codice 'Projetc Matterhorn' ed è guidato dall'autorità per l'aviazione civile. L'azienda, con alle spalle 178 anni di storia, non è riuscita a a raccogliere gli ulteriori finanziamenti per 200 milioni di sterline, che servivano per evitare il collasso. "Il board delle compagnia - si legge in una nota - non ha avuto altra scelta che avviare i passi necessari per entrare in bancarotta con effetto immediato".

Ponte aereo britannico

E' partito così il ponte aereo organizzato dal governo britannico e dalla Civil Aviation Authority (Caa) per rimpatriare i turisti bloccati all'estero. Dei quasi 600mila clienti totali del tour operator attualmente in vacanza, 150mila sono britannici inclusi 16.000 il cui rientro nel Regno Unito era previsto per oggi; 140mila sono tedeschi. Il ministro dei Trasporti britannico, Grant Shapps, ha detto che sono pronti 45 aerei charter per sostituire la flotta Thomas Cook e la Caa prevede per stasera il rimpatrio d'almeno 14.000 persone. 

A rischio 22mila posti di lavoro

Il fallimento mette a rischio 22mila posti di lavoro, ma il premier Boris Johnson ha detto che un salvataggio da parte dello stato costituirebbe un "rischio" perché altre aziende potrebbero aspettarsi lo stesso trattamento in futuro. Secondo il premier, "bisogna studiare in che modo gli operatori turistici in modo o nell'altro possano proteggersi da simili casi di bancarotta in futuro".

I turisti bloccati 

Circa 200 turisti in un hotel Thomas Cook sono rimasti bloccati in Sicilia. "Stiamo aspettando istruzioni, abbiamo sentito la notizia attraverso i media", dice un membro dello staff dell'hotel Sentido Acacia Marina a Marina di Ragusa nella Sicilia sud-orientale. I turisti per lo più britannici, tedeschi e francesi "non sono arrabbiati, ma come noi, stanno aspettando informazioni" su ciò che accadrà. Tra i 25.000 e i 30.000 vacanzieri in questo momento alle Canarie potrebbero in qualche modo subire le conseguenze della bancarotta del secondo operatore turistico più importante attivo sulle isole spagnole. La compagnia ha inoltre in programma per la giornata di oggi 24 voli tra gli aeroporti britannici e Minorca (isole Baleari). 

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"Disastro per il turismo in Grecia"

"Un terremoto magnitudo 7, e lo tsunami deve ancora venire", lo ha definito Michalis Vlatakis, presidente dei tour operator a Creta. Questo fallimento, spiega il dipendente in una delle principali destinazioni di viaggio, "è un disastro per il turismo della Grecia". Thomas Cook, spiega Vlatakis, ha contratti con quasi il 70% degli alberghi di Creta. Soltanto quest'anno, conclude, "la compagnia, ha portato circa 400.000 turisti a Creta, di cui 20.000 sono ancora lì".