Bangkok, 27 gennaio 2024 - Prove di dialogo tra Cina e Stati Uniti. Dal recente incontro tra il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, e il ministro degli affari esteri della Repubblica Popolare Cinese, Wang Yi, sono arrivate promesse importanti come mantenere le linee di comunicazione aperte, in modo da gestire responsabilmente le tensioni tra le due superpotenze, in competizione in molti campi, da evitare così che si "viri verso il conflitto". L'appuntamento tra Washington e Pechino è a primavera, quando è in programma (Ma non c'è ancora una data precisa, ndr) la telefonata tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping, che "manterranno contatti regolari e forniranno orientamenti strategici per le relazioni bilaterali", ed sono previsti anche un incontro tra le marine militari dei due Paesi, e altri colloqui strategici.
Durante l'incontro di Bangkok il massimo diplomatico di Pechino ha ribadito la posizione cinese non trattabile: Taiwan fa parte della Cina. Wang Yi ha sottolineato con Sullivan che "il rischio più grande per la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan è l'indipendenza di Taiwan, e la sfida più grande per le relazioni Cina-Usa è anche l'indipendenza di Taiwan".
Punti fermi di Pechino a parte, la Casa Bianca in una nota ha definito le discussioni dei giorni scorsi a Bangkok "sincere, sostanziali e costruttive". Sullivan e Wang Yi hanno affrontato questioni globali e regionali, come "quelle relative alla guerra della Russia contro l'Ucraina, il Medio Oriente, la Corea del Nord, il Mar Cinese Meridionale e la Birmania". Ma si è parlato anche di benefici e rischi dell'Intelligenza artificiale e della lotta al narcotraffico.
In particolare Sullivan ha chiesto l’intervento cinese per fermare la minaccia Houthi per i cargo in transito nel Mar Rosso. La Cina dovrebbe usare la sua influenza sull'Iran per bloccare gli attacchi dei ribelli yemeniti. Secondo fonti della Casa Bianca Wang Yi avrebbe assicurato che Pechino ha già sollevato il problema con Teheran, e quindi a Washington stanno aspettando di vedere se e quanto è efficace la pressione cinese sul Paese degli ayatollah.
Molti nodi restano da sciogliere, ma Usa e Cina a Bangkok si sono ripromesse di tenere i canali aperti per evitare il peggio. Importante anche il punto in cui le due parti hanno "riconosciuto i recenti progressi nella ripresa delle comunicazioni militari e evidenziato l'importanza di mantenere questo canale", per evitare il peggio.
Nonostante tutto la Cina mantiene costante la pressione militari su Taipei. Il ministero della difesa di Taiwan ha infatti denunciato di aver rilevato 33 aerei militari e sei navi da guerra cinesi attorno all'isola nelle ultime 24 ore. E come nei gironi scorsi almeno 13 aerei "hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan", linea di demarcazione non ufficiale tra Cina e Taiwan.
Qui sotto il video di un lancio dal nuovo centro di comando missilistico di Taiwan situato a Yunlin che permetterà di supervisionare la capacità di risposta missilistica del Paese.