Succhi di frutta, foto di repertorio (Ansa)
Pechino, 21 marzo 2019 - Ha fatto il giro del mondo la notizia che una donna, in Cina, è finita in ospedale dopo essersi iniettata in vena succo di frutta. La miscela, praticamente una macedonia frullata introdotta irresponsabilmente nel torrente circolatorio con una siringa, si è propagata attraverso le arterie fino a raggiungere gli organi interni provocando danni a fegato, reni, cuore e polmoni.
La poveretta, hanno riferito i medici dell’ospedale universitario Xiangnan di Hunan, riteneva di somministrarsi in questo modo un potente vitaminico dagli effetti benefici sull’organismo. Ha scatenato invece uno shock allergico con emboli e febbre alta, sindrome che ha richiesto l’immediato ricovero con lavaggio del sangue, trasfusioni e dialisi. Dopo cinque giorni di degenza in terapia intensiva in bilico tra la vita e la morte, il 22 febbraio scorso, la paziente ha superato la fase critica, è stata trasferita in un reparto di medicina generale e successivamente dimessa con la raccomandazione di non compiere più gesti sconsiderati come quello.
“Avevo pensato che la frutta fresca fosse molto nutriente e non che potesse farmi male iniettarmela. Non avevo idea che mi avrebbe provocato un guaio simile“, ha dichiarato la donna, che si dice attratta da vitamine, antibiotici, terapie alternative e rimedi fai da te. Per salvarla, oltre a sottoporsi a sedute di ultrafiltrazione del sangue, collegata al rene artificiale, i medici hanno somministrato anticoagulanti e antibiotici. “Ha rischiato di morire per collasso, sepsi e insufficienza multiorgano“, ha spiegato Liu Jianxiu, uno dei medici che l’ha seguita. Il caso ha attirato l’attenzione anche dei social media, e più di 11mila utenti hanno commentato con l’hashtag #OldWomanPutsJuiceIntoVeins (cioè donna adulta si inietta succo nelle vene), sostenendo perlopiù che quanto accaduto svela un grado di disinformazione sconcertante, che si propaga attraverso le fake news.