Mercoledì 24 Aprile 2024

Siria, missili sulla base di Homs. La Russia accusa Israele e avvisa gli Usa

Almeno 14 le vittime, tirati in ballo anche gli Usa che negano qualsiasi coinvolgimento. Secondo il ministero della Difesa russo, a lanciare l'attacco sarebbero stati due caccia dell'aeronautica israeliana. Lavrov agli Stati Uniti: "Con Damasco abbiamo obblighi militari" Siria, attacco ai ribelli di Douma. "Usate armi chimiche"

Un caccia F-15 dell'aeronautica israeliana (Ansa)

Un caccia F-15 dell'aeronautica israeliana (Ansa)

Damasco, 9 aprile 2018 - Continua a salire la tensione in Siria, dove tra ieri e oggi la base aerea T-4, nella provincia di Homs, è stata colpita da un attacco missilistico che ha fatto almeno 14 morti e diversi feriti. Lo fa sapere l'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui tra le vittime ci sarebbero anche alcuni militari iraniani. Inizialmente i media di Stato siriani avevano puntato il dito contro gli Usa, ma il Pentagono ha prontamente smentito qualsiasi coinvolgimento, così come il portavoce dell'esercito francese. Le accuse di Damasco sono quindi cadute su Israele. Tesi sostenuta dalla Russia, il cui ministero della Difesa ha dichiarato che a sferrare l'attaco missilistico, partito dal Libano senza infrangere lo spazio aereo siriano, sono stati "due caccia F-15 dell'aeronautica israeliana". Il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, ha dichiarato che Il raid costituisce uno "sviluppo molto pericoloso". Lavrov ha poi messo in guardia gli Usa dal condurre raid militari in Siria, così come ipotizzato da Washington. "Lo sapete, abbiamo degli obblighi nei confronti della Siria e i nostri militari hanno già espresso i loro commenti", ha detto il ministro citato dalle agenzie. Obblighi basati sul "nostro accordo concluso con il legittimo governo della Repubblica araba siriana su richiesta di questo governo, che è, per inciso, uno stato membro delle Nazioni Unite".

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Siria, attacco ai ribelli di Douma. "Usate armi chimiche"

IL RAID - Cinque missili su otto sono stati intercettati dall'antiaerea ma, fa sapere l'agenzia russa Tass, "tre hanno colpito la zona occidentale dell'aeroporto - anche se - nessun consigliere russo in Siria è stato ferito". L'ipotesi che dietro il raid ci fosse Tel Aviv circolava già da tempo, visto che a febbraio l'aviazione israeliana aveva lanciato un attacco contro la stessa base per rispondere al lancio di un drone iraniano abbattuto mentre sorvolava lo Stato ebraico

La notizia del raid arriva pochi giorni dopo l'attacco su Duma, ultima roccaforte dei ribelli nella Ghouta orientale, nel quale si sospetta siano state utilizzate armi chimiche e che ha suscitato la condanna unanime dell'Occidente, scagliatosi contro il regime di Bashar al-Assad. Nella giornata di ieri, il presidente americano Donald Trump ha avvertito Damasco, insieme agli alleati Mosca e Teheran, che avrebbe pagato un caro prezzo per "l'attacco scriteriato" con armi chimiche compiuto dall'"animale Assad" a Douma. Nel frattempo il consigliere americano per la sicurezza nazionale Tom Bossert, interrogato dalla Abc sulla possibilità di un raid Usa contro la Siria, ha fatto sapere che "tutte le opzioni sono sul tavolo". Dopotutto non sarebbe la prima volta che Washington decide di colpire il regime, come accadde il 7 aprile 2017 in seguito al presunto attacco con armi chimiche lanciato da Damasco contro Khan Sheikhoun, nella provincia di Idlib. In quell'occasione si registrarono più di 80 morti.

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