Lunedì 20 Maggio 2024

Siria, pronta l'offensiva definitiva su Idlib. Tensione tra Mosca e Washington

Le Nazioni Unite temono l'uso di armi chimiche da parte di Assad: "A rischio la vita di 2 milioni di civili"

Idlib (Ansa)

Idlib (Ansa)

Damasco, 30 agosto 2018 - Tutto pronto per l'offensiva finale contro l'ultima roccaforte dei ribelli nella provincia settentrionale di Idlib, al confine con la Turchia, dove il regime di Damasco ha schierato circa 150.000 uomini in vista di quella che si annuncia come una campagna persino più sanguinosa di quella di Aleppo e di Ghuta. Contro gli ultimi 10 mila miliziani jihadisti presenti nel 60% del territorio di Idlib, Mosca, la più preziosa alleata di Bashar al-Assad, ha annunciato un massiccio spiegamento di truppe e forze navali. Ma i russi e i soldati di Assad non saranno soli: Teheran ha rincarato la dose inviando le sue milizie sciite e a Nord-Ovest. Erdogan ha rafforzato la presenza militare dispiegando uomini e blindati, anche se rimane incerto il ruolo di Ankara in un'operazione che potrebbe riversare sul confine turco un'ondata senza precedenti di profughi. Mentre il ministro della Difesa ed ex capo dell'esercito, Hulusi Akar, ha ripetuto al collega russo Serghei Shoigu che "la Turchia continua a lavorare per il mantenimento della tregua a Idlib". 

IL CREMLINO INVIA NAVI E AEREI - Mosca ha annunciato l'invio di 25 navi e 30 aerei nel Mediterraneo, in quella che costituisce la più grande esibizione di muscoli da parte del Cremlino dall'inizio dell'intervento nel conflitto siriano, nel settembre 2015. Ma si tratta solo di una "maxi-esercitazione" che andrà avanti dall'1 all'8 settembre, fa sapere il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, in un intervento "fondato e giustificato" dal fatto che la situazione nel Paese "ha un notevole potenziale di peggioramento e che Idlib è un focolaio di terroristi che non può portare a nulla di buono se si continua a non agire". 

TENSIONE CON WASHINGTON - Sale la tensione anche con Washington, che ha minacciato di reagire nel caso il regime di Assad usi armi chimiche per stanare i terroristi legati ad al-Qaeda. Chiara la risposta del Cremlino: se Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna interverranno contro le forze di Assad le conseguenze potrebbero essere "imprevedibili". "Non si scherza con il fuoco", avverte il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.   

ONU: RISCHIO CATASTROFE UMANITARIA -  Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha denunciato il rischio di una "catastrofe umanitaria" in caso di attacco e ha chiesto l'apertura di un corridoio per far uscire i 2 milioni di civili che secondo le stime Onu si riverseranno sul confine turco, sebbene sia al momento chiuso. L'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari dell'Onu ha inoltre sottolineato che le organizzazioni umanitarie in Siria stanno facendo tutto il possibile per la protezione dei civili ma in caso di uno scenario di fuoco a Idlib potrebbero non essere in grado di gestire l'emergenza e questo potrebbe portare ad una crisi umanitaria di ampiezza mai vista.

L'intervento armato è imminente e non sembra sia più necessario aspettare il trilaterale tra Putin, Rouhani e Erdogan in programma per il 7 settembre, giorno in cui si sarebbe dovuto trovare una soluzione alla crisi siriana. I vertici delle nazioni in gioco non sembrano intenzionate ad attendere ancora. Ormai è tutto pronto per l'offensiva definitiva.