Roma, 30 novembre 2024 – Aleppo è nel caos. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), un gruppo di monitoraggio con sede nel Regno Unito, gli jihadisti e i ribelli alleati hanno preso il controllo di diversi quartieri della seconda città più grande del Paese. L'Osservatorio ha dichiarato che i ribelli hanno occupato la maggior parte della città, dai centri governativi alle prigioni. Un video pubblicato su un canale affiliato al gruppo militante islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts) sembra mostrare combattenti ribelli a bordo di veicoli all'interno di Aleppo. L’esercito siriano ha invece smentito il ritiro da Hama, dove sono entrate le forze jihadiste.
Il presidente siriano Bashar Assad promette di "sconfiggere i terroristi" indipendentemente
dalla grandezza dei loro attacchi.
L'offensiva è stata lanciata in risposta al recente aumento dei bombardamenti da parte di Siria e Russia contro le aree controllate dai ribelli nella zona meridionale di Idlib e in risposta al maggiore dispiegamento militare di Damasco vicino alle linee del fronte, in previsione di una possibile offensiva di terra nell'area. Le autorità siriane hanno decretato il coprifuoco ad Aleppo.
Intanto, sempre secondo la Ong, l’aeronautica militare russa ha effettuato raid su Aleppo per la prima volta dal 2016. “Attacchi con razzi e bombe contro l'equipaggiamento e la manodopera di gruppi armati illegali, punti di controllo, magazzini e postazioni di artiglieria dei terroristi", hanno riferito le agenzie di stampa di Mosca.
Le notizie in diretta
Media siriani e panarabi riferiscono di notizie, non confermate e non verificabili al momento, di scontri in corso a Damasco tra fazioni governative rivali mentre si addensano voci di un possibile golpe imminente ai vertici del regime siriano incarnato dal presidente Bashar al Assad. Le indiscrezioni vengono riferite tra gli altri anche da Cnn Turk. Le fonti riferiscono di scontri armati nel quartiere di Kafr Suse tra la Guardia Repubblicana e la 4a divisione, due reparti d'elite delle forze armate siriane. La 4a divisione è comandata dal fratello minore di Bashar, Maher al Assad, indicato come molto vicino all'Iran.
Il presidente siriano Bashar Assad promette di "sconfiggere i terroristi" indipendentemente dalla grandezza dei loro attacchi.
L'esercito siriano, sostenuto dalla forza aerospaziale russa, ha sferrato un attacco contro i ribelli jihadisti. Lo riporta il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass.
"Non ci sono pericoli per i nostri connazionali anche perché i ribelli hanno detto chiaramente che non toccheranno e non faranno operazioni ostili nei confronti dei civili e in particolare degli italiani e dei cristiani". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Domani è prevista la partenza da Aleppo verso Damasco di un convoglio dell'Onu. Faranno parte di questo convoglio alcuni italiani mentre molti altri italiani vogliono restare, si tratta di famiglie miste italo-siriane e religiosi italiani. Al momento non c'è stato nessun problema per i nostri concittadini".
"Le notizie pubblicate dalle organizzazioni terroristiche armate attraverso le loro piattaforme, i loro siti web e alcuni canali mediatici sul ritiro dell'esercito siriano da Hama non sono vere". Lo scrive nel suo account X l'agenzia ufficiale siriana Sana citando fonti militari.
Le forze jihadiste filo-turche sono entrate nella regione di Hama, al centro della Siria, e si dirigono senza trovare resistenza verso la stessa città di Hama. Lo riferiscono fonti locali che seguono l'offensiva delle forze anti-governative, attestatesi ora alla cittadina di Tayibet al Imam, dieci chilometri in linea d'aria da Hama. Le stesse fonti riferiscono del ritiro repentino delle forze governative dalla città di Hama.
Le Nazioni Unite hanno già cominciato ad allontanare il personale da Aleppo verso Damasco, un primo convoglio, fra cui ci sono anche italiani, ha già lasciato la città.
I ministri degli Esteri di Turchia e Russia Hakan Fidan e Sergey Lavrov, che in Siria sostengono posizioni opposte, hanno avuto una conversazione telefonica nel quale hanno discusso dei "pericolosi sviluppi della situazione" in Siria: lo ha dichiarato alla Tass una fonte del ministero degli Esteri turco. "Il ministro degli Esteri Hakan Fidan ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov oggi. Durante il colloquio si è discusso della situazione in Siria e del processo di Astana", ha dichiarato la fonte alla Tass.
I ministri degli Esteri russo e iraniano in una una telefonata hanno espresso "preoccupazione per la pericolosa escalation in Siria": lo afferma il ministero degli Esteri russo, come riporta Interfax. I ministri degli Esteri russo e iraniano concordano "sulla necessità di intensificare gli sforzi congiunti per stabilizzare la situazione in Siria, discutendone urgentemente nell'ambito del formato di Astana".
La collocazione della Siria nel Medio Oriente
L'esercito siriano ha annunciato un "ritiro temporaneo delle truppe" da Aleppo per preparare una controffensiva contro i ribelli jihadisti filo-curdi che hanno occupato la città. Lo riporta Reuters sul sito. L'esercito ha affermato che il ritiro fa parte di uno sforzo di riorganizzazione in vista dell'arrivo dei rinforzi per lanciare il contrattacco. L'esercito ha anche aggiunto che decine di soldati sono stati uccisi o feriti nei feroci scontri con gli insorti ad Aleppo e Idlib avvenuti negli ultimi giorni.
I jihadisti filo-turchi che hanno conquistato la città siriana di Aleppo hanno poco fa diffuso un comunicato in cui annunciano l'imposizione di un coprifuoco di 24 da oggi alle 17 ore locali (le 16 in Italia) fino alla stessa ora di domani. Secondo fonti locali, la città è quasi del tutto in mano delle forze sostenute dalla Turchia.
Decine di migliaia di civili sono in fuga da Aleppo verso le zone rurali di Idlib, nel nord-ovest della Siria, dopo che gruppi armati contrari al regime del presidente siriano Bashar al-Assad hanno preso il controllo di gran parte della città: lo riporta il quotidiano in lingua inglese The Express Tribune con sede in Pakistan. Secondo il giornale, che cita fonti locali, le forze di opposizione hanno sfondato le linee di difesa sugli assi Hamdaniyya, Nuova Aleppo e Zahra - nella periferia occidentale di Aleppo - e attualmente controllano 400 chilometri quadrati di territorio.
"Almeno 200 miliziani" del gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (ex Fronte Al Nusra) e di altre organizzazioni sono rimasti uccisi nei raid aerei messi a segno dalla Russia per fermare la loro offensiva nelle province di Aleppo e Idlib, nel nord-ovest della Siria. Lo ha riferito Oleg Ignasyuk, vicedirettore del Centro russo per la riconciliazione delle parti opposte in Siria, una divisione del ministero della Difesa russo.
Di fronte all'offensiva dei jihadisti filo-turchi, le forze governative siriane si sono ritirate da Maarrat Numan, a sud di Idlib, località chiave per il controllo del nord-ovest della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.
Le forze curdo-siriane, espressione dell'ala locale del Pkk, hanno preso il controllo dell'aeroporto di Aleppo dopo il ritiro delle forze iraniane e governative di Damasco dallo scalo aereo internazionale. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.
Cinque persone, tra cui tre operatori umanitari della World central kitchen, sono stati uccisi a Khan Younis, nel sud di Gaza, secondo quanto riferisce Al Jazeera. Secondo l'emittente del Qatar, almeno 23 persone sono state uccise dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza dall'alba, di cui 17 a Gaza City, una a Jabalia e cinque nel sud.
Secondo il quotidiano libanese al-Akhbar, vicino a Hezbollah, ci sono stati attacchi di artiglieria nella zona della città di Al-Khyam, nel sud del Libano, nonostante la tregua in corso.
L'esercito siriano ha confermato che i ribelli sono entrati in "gran parte" di Aleppo, denunciando decine di soldati uccisi e feriti in scontri su larga scala. "Organizzazioni terroristiche armate" hanno lanciato "un ampio attacco sui fronti di Aleppo e Idlib", si legge in un comunicato delle forze armate, che segnala feroci battaglie "su una striscia di oltre 100 chilometri". "Decine di uomini delle nostre forze armate sono stati uccisi e altri feriti", aggiunge, perché "le organizzazioni terroristiche sono riuscite nelle ultime ore a entrare in gran parte dei quartieri di Aleppo".
I funzionari dell'intelligence israeliana informeranno questa sera il primo ministro Benjamin Netanyahu sugli sviluppi in Siria, concentrandosi sugli sforzi dei ribelli per catturare Aleppo, sulle ramificazioni regionali e sul potenziale effetto domino che questi eventi potrebbero innescare in tutto il Medio Oriente. Lo riportano i media israeliani. Uno scenario in esame riguarda lo spostamento di forze e armamenti da parte di Hezbollah dal Libano alla Siria per rafforzare il regime di Assad. Iran e Russia stanno già fornendo supporto all'esercito siriano e c'è anche la possibilità che gli Houthi possano unirsi per aiutare Assad. Un'altra preoccupazione è il potenziale trasferimento di armi da parte dell'Iran in Siria per supportare lo sforzo bellico. Queste armi potrebbero poi raggiungere il Libano, dove Hezbollah potrebbe usarle per ricostruire le sue capacità militari, secondo le valutazioni israeliane. L'apparato di difesa israeliano sta monitorando attentamente le diverse fazioni ribelli in Siria. Alcuni gruppi, come Jabhat al-Nusra, fanno parte del movimento jihadista globale, mentre altri sono sostenuti dalla Turchia o dall'Ucraina o sono composti da civili siriani, riferisce il Jerusalem Post.
L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato di aver attaccato le infrastrutture militari in Siria, vicino ai valichi di frontiera con il Libano. "Aerei da combattimento dell'aeronautica militare hanno attaccato questa mattina le infrastrutture militari vicino ai valichi di frontiera tra Siria e Libano, che sono state utilizzate attivamente da Hezbollah per trasferire armi dalla Siria al Libano", si legge in un comunicato dell'Idf. "L'attacco è stato effettuato in seguito all'identificazione del trasferimento di armi, anche dopo l'accordo di cessate il fuoco", aggiunge la nota.
La calma in Siria è una priorità per la Turchia. Un concetto ribadito questa mattina dal portavoce del ministero degli Esteri, Oncu Keceli, che ha lanciato un appello alla "fine immediata" degli scontri tra i militari del regime di Damasco sostenuti da Russia e Iran e i ribelli guidati da Hayat Tahrir al Sham. Questi ultimi hanno raggiunto il centro di Aleppo, importante centro della Siria che si trova ad appena 60 chilometri dal confine turco. "Questi attacchi devono finire immediatamente. Stiamo assistendo a una escalation regionale che nessuno vuole. Seguiamo con attenzione gli sviluppi della situazione e gli attacchi nei confronti dei civili. I gruppi terroristici a Tal Rifat e Manbij (curdi Ypg, ndr) potrebbero trarre vantaggio da questa situazione e attaccare le nostre truppe", ha detto Keceli, che ha sottolineato l'importanza dell'integrità territoriale della Siria. La Turchia ha un contingente militare schierato sia nella regione di Idlib che nelle province di Afrin e Kobane, tutte nel nord della Siria. Principale preoccupazione della Turchia è evitare flussi di profughi verso il proprio confine e contrastare i separatisti curdi siriani di Ypg, attivi nel nord est della Siria.
L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che almeno quattro persone sono morte nelle prime ore di stamattina in seguito ad un attacco aereo russo contro una caserma militare situata ad Aleppo. Un caccia russo ha lanciato tre missili contro un quartier generale militare situato alla periferia della città, in cui si trovava un gruppo dei membri della 'Forza congiunta affiliata all'Esercito nazionale sostenuto dalla Turchia'. In seguito all'attacco, è stato distrutto il quartier generale e diversi veicoli militari, come precisato dalla stessa organizzazione.
I jihadisti hanno preso il controllo di Aleppo nel giro di poche ore senza alcuna resistenza da parte delle forze dell'ordine locali. Secondo l'Osservatorio nei tre giorni di scontri si registrano circa 300 morti, tra combattenti, militari e civili.