Giovedì 16 Maggio 2024

Il riscaldamento globale toccherà i 2,5°C, lo pensano 8 scienziati su 10. Le conseguenze saranno catastrofiche

L’indagine del Guardian: il target di +1,5°C sul livello preindustriale sarà oltrepassato secondo la maggior parte degli esperti del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico. Il mondo in balia di inondazioni, carestie, e migrazioni di massa

Londra, 8 maggio 2024 – Carestie, migrazioni di massa, guerre. Non è un film di fantascienza ma come sarà il mondo secondo gli scienziati, almeno secondo molti di loro. Un mondo segnato dalle catastrofiche conseguenze del riscaldamento globale. Il prestigioso giornale britannico Guardian racconta oggi i risultati di un sondaggio che ha somministrato agli esperti dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico: l’80% di loro (380 i partecipanti)  è convinto che la temperatura del pianeta raggiungerà i 2,5°C sopra il livello preindustriale entro il XXI secolo, un grado in più dell’obiettivo fissato dagli accordi di Parigi. Quasi la metà stima addirittura un +3°C. Solo il 6% pensa che il target di 1,5°C verrà rispettato. 

Inondazioni e siccità estrema sono conseguenze del cambiamento climatico
Inondazioni e siccità estrema sono conseguenze del cambiamento climatico

I più pessimisti sono i giovani scienziati (il 52% degli intervistati dal Guardian sotto i 50 anni che si aspetta un aumento di almeno 3°C, rispetto al 38% degli over 50). Le donne sono più pessimiste degli uomini (il 49% che pensa che la temperatura globale aumenterà di 3 gradi, rispetto al 38% degli scienziati), mentre non ci sono significative differenze tra scienziati di continenti diversi. 

Perché il mondo non riesce ad affrontare seriamente la crisi climatica? Per il 60% degli intervistati manca la volontà politica, un freno sono gli interessi dei gruppi industriali, in particolare del settore dei combustibili fossili, viene citato poi l’egoismo dei paesi ricchi, disinteressato verso la sorte dei più poveri, più esposti alle conseguenze del cambiamento climatico. 

Lo scenario immaginato a partire da dati oggettivi è fatto di siccità estrema, inondazioni, incendi e uragani con intensità e frequenza maggiori rispetto a quelli che osserviamo oggi. E il futuro in alcuni casi è vicinissimo. “Penso che nei prossimi cinque anni andremo incontro a un grave sconvolgimento sociale – sostiene Gretta Pecl, dell’Università della Tasmania, citata dal Guardian, con riferimento al suo Paese – “[Le autorità] saranno sopraffatte da un evento estremo dopo l’altro, la produzione alimentare sarà interrotta. Non potrei provare una disperazione più grande”. 

Oggi che la temperatura è superiore 'solo’ di 1,2 °C rispetto al 1.800 (è la media degli ultimi 4 anni, ma nell’ultimo anno abbiamo superato l’1,5°C), la crisi climatica sta già causando profondi danni alle vite e ai mezzi di sussistenza in tutto il mondo. E “questo è solo l’inizio: allacciate le cinture”, commenta Jesse Keenan, della Tulane University negli Stati Uniti. “Sono estremamente preoccupata per i costi in vite umane”, le fa eco Leticia Cotrim da Cunha, dell’Università statale di Rio de Janeiro. 

Per quanto siano fosche le tinte del futuro, serve continuare a combattere il surriscaldamento perché ogni frazione di grado guadagnata può servire a tutelare la vita. “Non sarà la fine dei giochi se superiamo i 2°C”, afferma Peter Cox, dell’Università di Exeter, nel Regno Unito. Ma bisogna prepararsi al peggio.