Summit Onu sul clima, 66 paesi per emissioni zero entro il 2050

L'Europa c'è, assieme a molti paesi centro e sudamericani e a molti piccoli stati. Ma Usa, Cina, India, Russia, Giappone, Canada, Australia, Brasile, Sudafrica e Corea del Sud non si impegnano. Al vertice di New York si conferma la spaccatura tra paesi di buona voltà e non. Trump partecipa solo per 15 minuti senza intervenire

Clima, Donald Trump all'Onu (foto Lapresse)

Clima, Donald Trump all'Onu (foto Lapresse)

New York, 23 settembre 2019 - Sessantasei stati hanno aderito all'obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica - emissioni aggiuntive zero - entro il 2050. Lo hanno annunciato oggi le Nazioni Unite, poco prima dell'apertura del loro vertice sul clima - il Climate action summit - a New York. Questi 66 Paesi si aggiungono a 10 regioni, 102 città e 93 imprese che si sono impegnati a raggiungere l'obiettivo "zero emissioni" entro la metà del secolo; un obiettivo ideale fissato dagli scienziati per contenere il riscaldamento della Terra, nei limiti fissati dall'accordo di Parigi del 2015.  L'obiettivo è parte della Climate Ambition Alliance promossa dal Cile.

Altri 59 paesi hanno segnalato l'intenzione di aumentare entro il 2020 gli impegni volontari di riduzione delle emissioni (NDC) presi a Parigi e altri 11 hanno annunciato di avere già avviato il processo. Il problema relativamente all'aggiornamento degli NDC è che i paesi che si sono impegnati ad aggiornarli, rendendoli più severi, contano poco in termini di emissioni: solo il 7,4% delle emissioni globali. Aggiungendo anche l'Europa, che vale circa il 10% si arriva appena al 17% delle emissioni globali. Ancora troppo poco. Mancano infatti i paesi negazionisti come Usa e Brasile, mancano la Cina, l'India, il Giappone, la Russia, l'Australia, il Sudafrica, la Corea. Ammesso che al vertice di Santiago del Cile, a dicembre, anche la Cina e qualche altro paese di media grandezza possa unirsi ai paesi di bunna volontà, siamo ancora lontani dal necessario. 

L'elenco dei paesi disponibili ad impegni più stringenti e alll'obettivo del 2050 si può trovare qui

Il discorso all'Onu di Greta Thunberg

Contro le lentezze e le ipocrisie del processo negoziale si è espressa ieri Greta Thunberg, la giovane attivista promotrice del movimento Fridays for Future che ha fatto un discorso durissimo. "E' tutto sbagliato. Non dovrei essere qui. Dovrei tornare a scuola dall'altra parte dell'oceano. Eppure - ha detto parlando davanti al Segretario Generale delle Nazioni Unite - venite tutti da me per avere speranza. Come osate! Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote. La gente soffre. La gente sta morendo. Interi ecosistemi stanno crollando. Siamo all'inizio di un'estinzione di massa. E tutto ciò di cui si può parlare sono soldi e favole di una crescita economica eterna. Come osate!".

Greta Thunberg all'Onu (Lapresse)

"Da più di 30 anni - ha ricordato - la scienza è cristallina. Come osate continuare a distogliere lo sguardo, e venire qui dicendo che state facendo abbastanza, quando la politica e le soluzioni necessarie non si vedono ancora da nessuna parte. La gente sta morendo. Interi ecosistemi stanno crollando. Siamo all'inizio di un'estinzione di massa. E tutto ciò di cui si può parlare sono soldi e favole di una crescita economica eterna. Come osate! Con gli attuali livelli di emissioni, il bilancio di CO2 rimanente sarà completamente esaurito in meno di otto anni e mezzo".

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"Oggi - ha concluso Greta - non verranno presentate soluzioni o piani in linea con queste cifre. Perché questi numeri sono troppo scomodi. E non siete ancora abbastanza maturi per dirlo così com'è. Ci state deludendo. Ma i giovani cominciano a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi. E se scegliete di fallire noi dico che non vi perdoneremo mai. Non ti permetteremo che tu la faccia franca. Proprio qui, proprio ora è dove tracciamo la linea di demarcazione. Il mondo si sta svegliando. E il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o meno".
 

Il videomessaggio del Papa

Al Climate Action Summit ha inviato un videomessaggio anche il Papa. "A quattro anni da quell'accordo storico sul clima, siglato a Parigi - ha detto Francesco - si osserva come gli impegni assunti dagli Stati sono ancora molto 'fluidi' e lontani dal raggiungere gli obiettivi fissati. Accanto a tante iniziative, non solo da parte dei governi ma dell'intera società civile, è necessario chiedersi se vi sia una reale volontà politica di destinare maggiori risorse umane, finanziarie e tecnologiche per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico e aiutare le popolazioni più povere e vulnerabili, che sono quelle che ne soffrono maggiormente". "Anche se la situazione non è buona e il pianeta ne soffre - ha detto papa Francesco - la finestra per un`opportunità è ancora aperta. Ancora siamo in tempo. Non lasciamo che si chiuda".

 

Trump c'è, ma solo per 15 minuti

Al vertice Onu ha partecipato anche il presidente americano Donald Trump. Il tycoon ha presenziato 15 minuti senza intervenire e si è limitato ad ascoltare gli interventi della cancelliera tedesca Angela Merkel e del premier indiano Narendra Modi, applaudendo all'intervento di quest'ultimo prima di alzarsi ed andarsene.

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La Russia ratifica Parigi

Ieri il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha dichiarato di aver firmato una risoluzione relativa alla ratifica dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Questo eviterà che la ratifica passi dalla Duma, il parlamento russo. Il passo era atteso da molti mesi. "E' importante - ha detto Medvedev in una riunione con i vice primi ministri - che il nostro Paese partecipi a questo processo: la minaccia dei cambiamenti climatici potrebbe compromettere l'equilibrio ambientale, mettere a rischio lo sviluppo di successo di molti settori chiave, come l'agricoltura, e, soprattutto, la sicurezza della nostra gente che vive sul permafrost".