Parigi, 24 aprile 2024 – “La situazione è inedita e sconcertante. Per la prima volta si presentano in un’elezione europea da una parte i pacifisti, dall’altra i seguaci dell’estrema destra, che in un modo o nell’altro finiscono per risultare entrambi alleati di Putin. Con in più l’aggravante di possibili effetti politici sull’esito del voto provocati dall’infiltrazione di manipolatori russi. Davvero un voto strano".
Direttore del Programma Europa, strategia e sicurezza in seno all’Iris (Institut de Relations Internationales et Stratégiques), Federico Santopinto è uno specialista d’integrazione europea in materia di difesa e politica estera.
Un esempio recente: il candidato alla presidenza slovacca, l’euroscettico Peter Pellegrini, ha sconfitto il filoeuropeo Ivan Korcok accusando l’avversario di essere un fautore della guerra e un amico di Zelensky.
Santopinto, pacifisti ed euroscettici fanno dunque il gioco di Putin?
"È una situazione complessa, ma penso che la dinamica slovacca non possa applicarsi alle elezioni europee. C’è effettivamente qualche preoccupazione a Bruxelles sulla possibilità che prevalga una maggioranza euroscettica, decisa a farla finita a qualunque costo con la guerra in Ucraina. Ma penso che la gente andrà a votare sulla base di considerazioni nazionali, pensando agli interessi di casa propria, anche se si tratta di elezioni europee. Se ci guardiamo bene, la situazione è ben peggiore negli Stati Uniti: la tanto criticata Europa si è dimostrata più affidabile degli Usa, che ci hanno messo sei mesi per decidere d’inviare gli aiuti promessi all’Ucraina".
Ha senso mettere la pace come simbolo di un manifesto elettorale?
"Mah. Io trovo che si tratti di scelte demagogiche. La parola ‘pace’ è abusata, c’è chi se ne appropria in modo sfrontato, come se gli altri amassero la guerra e volessero portare l’Europa al macello. È un modo di ragionare assurdo".
L’estrema destra da una parte e i pacifisti dall’altra finiscono per portare acqua al mulino di Putin?
"È da un pezzo che pacifismo ed estrema sinistra hanno punti di convergenza con l’ultradestra. Sono partiti antisistema, dunque si oppongono automaticamente a quel che fa il sistema. Non ho mai capito come una certa sinistra possa avere comprensione per Putin, capo di una destra autoritaria, tradizionalista e militarista".
Gli elettori, immersi in un clima di confusione, disinformazione, messaggi occulti, fake news e via dicendo, si rendono conto delle pressioni esercitate da Mosca? C’è chi sostiene che il Parlamento europeo viene eletto da Putin .
"Non esageriamo. C’è una tendenza elettorale evidente che porta a destra, Putin c’entra poco".
Macron afferma il contrario.
"Macron è in campagna elettorale. Trovo sbagliata questa mania di pensare che, se il risultato elettorale non è quello che vuoi tu, vuol dire che dietro c’è un grande complotto. Non bisogna prendere gli elettori per idioti".
A che punto siamo col progetto di difesa europea?
"L’Ue non riesce ancora a costruire una difesa comune, ma sta realizzando qualcosa di nuovo: una politica industriale militare di difesa. Prima era solo di competenza nazionale, adesso riguarda tutti i mercati europei. È un grande passo avanti".
Clicca qui se vuoi iscriverti al canale WhatsApp di Qn