Mercoledì 13 Novembre 2024
GIOVANNI PANETTIERE
Esteri

Notre-Dame verso la riapertura con ingresso a 5 euro, ma la proposta del governo divide

Resterebbe gratuito il solo accesso per partecipare alla messa. La ministra della Cultura francese incassa il sostegno della destra. Contraria l’arcidiocesi di Parigi: “La nostra missione è quella di accogliere tutti senza condizioni”

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I lavori di ricostruzione della cattedrale di Notre Dame sono durati cinque anni

Parigi, 26 ottobre 2024 – Andare in chiesa costa. Fatica per svegliarsi in tempo e non tardare a messa, rinuncia a tutto ciò che si potrebbe fare dal sagrato e oltre. E poi soldi... Cinque euro, sempre che si voglia entrare a Notre-Dame de Paris e sempre che passi la proposta della ministra della Cultura francese, Rachida Dati. Devastata nel 2019, la cattedrale della capitale d’Oltralpe riaprirà i battenti il prossimo 7 dicembre, alla vigilia della Festa dell’Immacolata Concezione. Per l’occasione le autorità governative stanno pensando ad un obolo simbolico funzionale a finanziare la corretta manutenzione del patrimonio artistico religioso in tutto il Paese. Il ministero dell’Interno concorda con la collega dell’esecutivo, la destra applaude la soluzione, anche i socialisti evitano di salire sulle barricate. Solo la Chiesa prende posizione in maniera ostinata e contraria.

In un’intervista a ‘Le Figaro’, Dati sottolinea come “ovunque in Europa l’accesso agli edifici religiosi più importanti sia a pagamento”. Due esempi su tutti, la Sagrada Familia, a Barcellona, e il Duomo di Milano. Da qui la proposta relativa a Notre-Dame indirizzata dalla ministra all’arcivescovo di Parigi, Laurent Bernard Marie Ulrich: applicare una “tariffa simbolica per tutte le visite turistiche nella cattedrale“, forse già dopo la riapertura del monumento a conclusione dei cinque anni di ricostruzione, e “dedicare in toto il denaro a un grande piano di salvaguardia del patrimonio religioso”. Resterebbe comunque gratis l’ingresso in chiesa per partecipare alla messa e alle altre funzioni religiose.

Con 5 euro a visita, “si raccoglierebbero 75 milioni di euro l’anno – fa i conti Dati –. Così Notre-Dame salverebbe tutte le chiese di Parigi e della Francia. Sarebbe un magnifico simbolo. La cattedrale ha risvegliato la nostra attenzione sul patrimonio religioso, che appartiene a tutti i francesi, quale che sia la loro confessione”. Ma la Chiesa non ci sta. Il principio di “gratuità del diritto di ingresso nelle chiese e nelle cattedrali” deriva da una legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa, è il richiamo dell’arcidiocesi parigina in una nota. L’ingresso senza costi si giustifica, in particolare, con la “missione di accogliere in modo incondizionato e quindi necessariamente gratuito, tutti gli uomini e tutte le donne”. Proprio in base alla normativa richiamata nel comunicato Notre Dame è  a tutti gli effetti un edificio di proprietà dello Stato francese, al pari delle altre cattedrali fatte costruire dal Regno di Francia. Ad essere assegnato alla Chiesa cattolica è il solo utilizzo dell’immobile.