Mercoledì 1 Maggio 2024

Benalla, Macron: "Non è mai stato il mio amante"

Il presidente francese si assume tutta la responsabilità per la vicenda del suo ex bodyguard, indagato per le violenze del primo maggio a Parigi. Ma spiega: "Io tradito e lui non è mai stato protetto"

Benalla e il presidente Macron (Epa)

Benalla e il presidente Macron (Epa)

Parigi, 25 luglio 2018 - Il presidente francese Emmanuel Macron fa 'mea culpa' sulla vicenda del suo ex bodyguard e collaboratore Alexandre Benalla, indagato per le violenze del primo maggio a Parigi, ma le polemiche non si placano. E nemmeno come le audizioni presso le due commissioni d'inchiesta dell'Assemblea Nazionale e del Senato con le testimonianze dei vertici della Gendarmerie Nationale e della Police Nationale e i responsabili dei servizi di sicurezza dell'Eliseo. 

Ieri sera, rivolgendosi si deputati della maggioranza (Lrem) durante un cocktail a Parigi, il capo dell'Eliseo si è addossato tutte le responsabilità dicendo di essersi sentito "tradito" dal suo fidato 'Mr-Security'. Ha però aggiunto che Benalla "non è mai stato protetto", "non ha mai avuto i codici nucleari, non ha mai abitato in un appartamento di 300 metri quadrati all'Alma, non ha mai guadagnato 10mila euro e non è e non è mai stato il mio amante". Un modo di smentire con il sorriso altrettante 'fake news' che circolavano sul web. 

Il legale di Benalla, Laurent-Franck Liénard, ha dichiarato a France Info che il suo assistito ha "certamente oltrepassato i limiti del suo incarico" ma "non ha mai tradito il presidente, questo mai". Mentre lo speaker del Senato, Gérard Larcher, deplora che Macron si sia espresso nella cerchia risstretta dei suoi fedelissimi. "Avrei preferito - ha detto a 'Le Figaro' - che si rivolgesse alla Francia e ai francesi. Non è certo dinanzi ai deputati della République En Marche,restando chiuso con loro, che il presidente deve esprimersi, ma dinanzi ai francesi da cui trae la sua legittimità".