Mosca, 28 settembre 2023 – Mosca cerca di mostrarsi forte e diffonde un’intervista video dell’ammiraglio Viktor Sokolov, dato per morto dagli ucraini e già apparso ieri in streaming a una riunione dei vertici militare russi. "La flotta del Mar Nero assolve con sicurezza i compiti assegnati", sostiene Sokolov nel video rispondendo indirettamente a chi sosteneva fosse rimasto coinvolto nell’attacco al quartier generale della flotta a Sebastopoli del 22 settembre che, secondo Mosca, gli ucraini avrebbero portato a termine in stretto coordinamento con gli Usa e il Regno Unito.
Il 25 maggio Yevgeny Prigozhin salutava con grandi strette di mano gli ultimi contingenti del Gruppo Wagner ancora rimasti a Bakhmut. Nella città del Donetsk teatro di una cruenta battaglia durata nove mesi l’ex chef di Putin non tornerà mai più, i suoi uomini e i nuovi comandanti invece sì, come conferma l’esercito ucraino.
In quell’aerea gli scontri aumentano di intensità, con i russi che si servono spesso di droni iraniani kamikaze per attaccare le posizioni nemiche. Armi che sarebbero assemblate anche grazie a più di 50 componenti europei, secondo un documento di 47 pagine top secret inviato in agosto da Kiev ai governi del G7 e intercettato dal Guardian. Oltre 600 raid lanciati si sarebbero serviti della tecnologia occidentale, nonostante le sanzioni.