Roma, 26 gennaio 2024 - Il commercio mondiale è nel bel mezzo di una "tempesta perfetta", ha avvisato Jan Hoffman, capo della divisione tecnologica dell'Unctad, l'organizzazione delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo, alla stampa in videoconferenza dalla sede dell'Onu. La causa di questa crisi è dovuta a tre fattori: la guerra in Ucraina con l'interruzione delle rotte nel Mar d'Azov ed nel Mar Nero, gli effetti degli attacchi dei ribelli Houthi sui passaggi attraverso il Mar Rosso con conseguenze dirette sul Canale di Suez, e infine la siccità che mina il transito dei cargo per il Canale di Panama. Inoltre questa 'tempesta' ha portato come conseguenza il prolungamento delle rotte marittime, con le grandi compagnie di navigazione costrette a circumnavigare il Sud America o l'Africa, e l'aumento dei prezzi di porti commerciali come Shanghai.
Canale di Suez
Il Canale di Suez, negli ultimi due mesi di aggressioni dei ribelli yemeniti alle navi nel Mar Rosso, ha visto un drastico calo del 42% del volume del traffico commerciale. Le grandi navi sono costrette navigando invece attorno al Capo di Buona Speranza del Sud Africa. "Siamo molto preoccupati che gli attacchi alle spedizioni marittime del Mar Rosso stiano aggiungendo tensioni al commercio globale, esacerbando le perturbazioni commerciali esistenti dovute alla geopolitica e ai cambiamenti climatici", ha sottolineato Hoffman.
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Ucraina-Russia
Nel Mar d'Azov e nel Mar Morto la situazione resta legata agli sviluppi della guerra tra Ucraina e Russia, e agli accordi tra le parti che hanno consentito per brevi periodi il transito ad esempio di navi cariche del grano ucraino, o la concessione di corridoi sicuri per la navigazione.
Canale di Panama
Preoccupa, e non poco, la situazione del Canale di Panama, dove una siccità che persiste da due anni, conseguenza dei cambiamenti climatici, ha avuto pesanti effetti sul calo del traffico di navi commerciali, il 36% in meno, rispetto all'anno scorso, e addirittura il 62% in meno rispetto all'anno precedente. La crisi che ha colpito il livello dei laghi Gatún e Alajuela è stato stimato porterà un calo nei pedaggi per attraversare il Canale di Panama del 500 / 700 milioni di dollari nel 2024.
Costi per i porti e i trasporti
E come conseguenza di tutto ciò, dalle rotte prolungate ai canali con i passaggi forzatamente ridotti, hanno fatto decollare i prezzi del trasporto. Ad esempio da inizio dicembre le tariffe medie per il trasporto marittimo di container da Shanghai sono decollate al 122%, dallo stesso porto verso l'Europa sono arrivate al 256% e verso la costa occidentale degli Stati Uniti sono aumentate del 162%.
Costi per l'Italia
L'Italia, dalla crisi del Mar Rosso, ma anche per gli altri fattori in gioco, perde 95 milioni di euro al giorno, ha stimato Confartigianato calcolando l'impatto del calo di traffico di navi mercantili tra l'Oceano Indiano e il Mar Rosso e sui flussi dell'interscambio commerciale dell'Italia con Asia, Oceania, paesi del Golfo Persico e del Sud-est dell'Africa. Negli ultimi 3 mesi l'Italia ha perso 3,3 miliardi, di cui 35 milioni al giorno, per mancate o ritardate esportazioni, e 5,5 miliardi, cioè 60 milioni al giorno, per il mancato approvvigionamento di prodotti manifatturieri.