Giovedì 25 Aprile 2024

Un hotel nello spazio, in orbita nel 2027. Ecco come sarà: foto incredibili

Le immagini del progetto, costruzione al via tra 4 anni: ospiterà 400 persone e avrà la gravità. Intanto Musk annuncia: "Creerò una città privata futuristica, sarà in Texas e avrà leggi proprie"

Primo hotel nello spazio

Primo hotel nello spazio

Roma, 5 marzo 2021 - Il primo hotel dello spazio sta per arrivare: l'inaugurazione sarà tra sei anni. I lavori per lanciare l'albergo galattico nell'orbita terrestre dovrebbero iniziare nel 2025: la struttura sarà dotata di ristoranti chic, un cinema, una spa e stanze per 400 persone. Il concetto più simile, per dare un idea del viaggio ai turisti, è quella di una nave da crociera. Ed ecco architettata la fuga (per ora mentale) dalla pandemia. Sviluppata dalla Orbital assembly corporation (Oac), la stazione Voyager potrebbe essere operativa già dopo due anni dalla 'posa del primo mattone'. La stazione spaziale avrà la forma di un grande cerchio e ruoterà per generare una forza di gravità (artificiale) impostata a un livello simile a quella sulla Luna.

Primo hotel nello spazio
Primo hotel nello spazio

Non sono ancora stati rivelati dettagli sui costi per costruire la stazione spaziale o su quanto si dovrà spendere per trascorrere una notte nell'hotel. Del resto è molto presto per valutazioni del genere e sono tante le variabili che potrebbero cambiare da qui a sei anni. L'Oac ha comunque specificato che i costi di costruzione stanno diventando sempre più economici grazie a veicoli di lancio riutilizzabili come SpaceX Falcon 9 e la futura Starship. Per molti anni il costo di lancio nello spazio è stato di 8mila dollari per chilogrammo in orbita, ma con SpaceX si è passati a 2mila dollari e si prevede che si arriverà a poche centinaia di dollari.

All'esterno della mega struttura saranno installate navicelle per la ricerca spaziale, che potrebbero essere vendute alla Nasa o all'Esa. Alcuni dei 24 moduli (le dimensioni sono 20x12 metri) dell'hotel sono in vendita: le persone potrebbero creare una villa privata o comporre anche più moduli per realizzare un hotel con spa, cinema e altro ancora. I restanti moduli diventeranno sale da concerto, biblioteche, palestre e ristoranti, dove mangiare cibo spaziale come il gelato leofilizzato e fare il giro del mondo ogni 90 minuti.

Voyager Station, hotel nello spazio
Voyager Station, hotel nello spazio

Il team composto da ingegneri, architetti, piloti ha in programma di partire con la sperimentazione di una stazione prototipo in scala molto più piccola e una struttura di microgravità a volo libero simile alla Stazione spaziale internazionale. "Questa sarà la prossima rivoluzione industriale", ha spiegato John Blincow, ex pilota e fondatore della Gateway Foundation. "La rotazione è vitale - afferma Blincow -: non è pensabile fisicamente lasciare per molto tempo le persone su una stazione spaziale senza gravità. I cittadini vorranno restare mesi interi, soprattutto se stanno lavorando".

Le agenzie governative potrebbero anche utilizzare la stazione per ospitare il proprio modulo scientifico o come centro di addestramento per gli astronauti che si preparano ad andare su Marte.  L'idea di una stazione spaziale orbitante costruita attorno a una ruota centrale risale ai primi giorni del viaggio spaziale, da un'idea di Wernher von Braun. Fu uno degli architetti del programma Apollo della Nasa e negli anni Cinquanta propose un habitat a forma di ruota che girava per creare gravità artificiale. Il concetto per la Stazione Voyager è nato per la prima volta nel 2012 con il lancio della Gateway Foundation.

Primo hotel nello spazio
Primo hotel nello spazio

Intanto, in attesa di sbarcare sulla Luna, SpaceX di Elon Musk ha trovato il posto dove costruire una propria città. Non sul pianeta rosso, ma molto più vicino: in Texas, a tre chilometri dalla foce del Rio Grande, vicino al confine con il Messico. Il nome sarà: Starbase. Musk l'ha annunciato su Twitter ai suoi oltre 48 milioni di followers. L'area è la stessa della base spaziale di Musk, SpaceX, e il fondatore di Tesla non si limiterà solo a cambiare il nome del borgo, da Boca Chica a Starbase, ma ad allargare l'insediamento fino a trasformarlo in una città vivibile del futuro, con una regolamentazione autonoma e proprie leggi, come una specie di 'città privata', sull'onda di quelle hi-tech di cui si comincia a parlare in Arizona.