Copenaghen, 9 gennaio 2016 - Accidenti a prenderci, è un'espressione che calza benissimo con la storia di Marius Youbi, 30 anni, originario del Camerun, studente modello e perfettamente integrato in Danimarca, dove si è trasferito da tempo con la famiglia. Ma Marius in Danimarca non potrà restarci, perché lavora troppo.
Anche se la cosa sembra un controsenso bisogna tenere a mente le leggi danesi, infatti il Paese Scandinavo, per scoraggiare i migranti dallo stabilirsi, consente agli studenti stranieri di lavorare non più di quindici ore la settimana. Youbi, brillante studente di ingegneria, per non vivere di sussidi faceva lavoretti part-time, ma sforava il tempo limite, anche per avere qualche soldo in più.
Gli inflessibili ispettori però lo hanno 'beccato' e hanno dato via alla procedura di espulsione. Ma come se non bastasse c'è stata anche la beffa. Marius ha prontamente pagato la multa inflitta, e la cosa ha aggravato la sua situazione: per legge ciò implica "riconoscere automaticamente la propria colpa", e rendere la sanzione irreversibile, come ha spiegato Anders Correll, portavoce dell'ateneo presso il quale il giovane camerunese stuidiava.
Anche il rettore si è battuto per il giovane inviando inviato una lettera al Servizio Immigrazione e spiegando che Marius Youbi è uno degli studenti di maggiore talento, aggiungendo che "in questo caso la 'punizione' non e' adeguata al 'reato'". Ma non c'è stato niente da fare. E Marius se ne è dovuto tornare in Africa, lasciando la sua tesi a metà.