
Cremlino col Papa, Scholz critico
Mosca si mantiene cauta nelle reazioni all’appello del Papa a Kiev perché abbia "il coraggio della bandiera bianca" e negozi la pace, dopo che l’Ucraina l’ha respinto con parole dure all’indirizzo del pontefice. La posizione di Francesco è "abbastanza comprensibile", ha commentato il Cremlino, tornando ad addossare all’Ucraina la colpa dei mancati negoziati.
Mentre sul piano internazionale alla Polonia e all’Estonia, che avevano già espresso le loro critiche alle parole del Papa, si aggiungono la Nato, gli Usa, la Ue e Olaf Scholz. "La resa non significa pace, dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina", ha affermato il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg. E il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato di non essere d’accordo con le affermazioni del Papa: Kiev "ha il diritto di difendersi e può contare sul nostro sostegno in tal senso, con molte opzioni". "Siamo in prima linea - ha aggiunto – per quanto riguarda la portata e la qualità delle forniture di armi che diamo Intanto l’Ucraina ha convocato l’inviato del Vaticano dopo il discorso del Papa che ha invitato Kiev ad "alzare bandiera bianca".