Lunedì 29 Aprile 2024

Confidenze presidenziali, Macron: "Perché ho sposato la prof"

Il capo dell'Eliseo si sottopone a un’intervista senza filtri con giornalisti autistici. "Ti sembra d’esempio?". La risposta: "Quando ti innamori non puoi scegliere"

Il presidente francese Emmanuel Macron, classe 1977, coi giornalisti di Le Papotin

Il presidente francese Emmanuel Macron, classe 1977, coi giornalisti di Le Papotin

"Signor presidente, non pensa sia necessario essere d’esempio e non sposare la propria professoressa?". Eccola la domanda. Quella che qualsiasi giornalista, ogni francese e buona parte dei ficcanaso mondiali vorrebbe fare a Emmanuel Macron. Senza filtri: la prof, ma le sembra il caso? La cosa più curiosa non è che l’interrogativo sia stato posto davvero, nudo e crudo, davanti alle telecamere di France 2. Ma che non ci sia stato alcun tentativo di contenimento da parte degli uffici stampa e che lui, capo di stato in maglioncino, abbia dato con un sorriso la risposta tenuta sulla punta della lingua da chissà quanto tempo: "Quando ti innamori, non puoi scegliere".

Le interviste possono prendere una piega per niente scontata quando a farle sono giornalisti affetti da disturbi dello spettro autistico, in questo caso una cinquantina, invitati per la terza volta a mettere in croce senza censure un presidente francese a Les Rencontres du Papotin. È il format televisivo nato da una costola del giornale atipico Le Papotin lanciato nel 1990 da Driss El Kesri, educatore al day hospital d’Antony vicino a Parigi. Ci passano attori, cantanti, scrittori e politici. Era toccato a Jacques Chirac nel 2002 e a Nicolas Sarkozy nel 2015. E adesso Macron, legato a Brigitte Marie-Claude Trogneux, première dame di Francia, dal 1992. Lei all’epoca era un’insegnante di 39 anni, moglie e madre di tre figli. E lui un quindicenne. Sono felicemente sposati dal 2007. Ma la domanda è ancora lì che gira: le sembra il caso? All’amore non si comanda, nemmeno se si mettono di mezzo i genitori: "Perché il principio dell’amore è che tutto è possibile – risponde Macron –. È qualcosa di più forte di te. Ti arriva addosso e ti supera". E per dirla proprio tutta, precisa Macron, "non era veramente la mia professoressa ma la mia insegnante di teatro. Non è la stessa cosa. Non è come se fosse stata la prof di matematica". Nemmeno una goccia di sudore. Dell’autismo si sottolineano spesso le espressioni emotive incongruenti, la fatica della reciprocità sociale. Invece, spiega la squadra di psicologi Papotin, alle persone affette da questo disturbo va riconosciuta la capacità di risonanza, il talento di fondersi con l’ambiente e gli stati emotivi degli altri. Di esistere nel qui e ora con autenticità.

"Presidente, sei ricco?", incalza Gregory. "A dirti la verità, lo ero molto di più prima di fare il presidente". E poi nonna Manette, che gli manca tanto, colei che di pomeriggio leggeva per lui ad alta voce Molière e Racine, gli faceva ripassare storia e geografia, spiegava l’importanza del suono delle parole e del ritmo. "E cosa ne pensa di Putin?". "Presidente, è stato un partigiano di destra?". "Qual è la sua più grande paura?". Perdere le persone amate, naturalmente. Non certo essere lì: "Mi avete portato in territori dove non ero mai stato in altre interviste, di questo vi ringrazio".