Mercoledì 24 Aprile 2024

Brexit, Londra dice addio all'Erasmus. Studenti in rivolta

Il sottosegretario all'Istruzione britannico Chris Skidmore, in risposta alla polemica, ha precisato che la partecipazione del Regno Unito al programma di scambio "farà parte dei nostri negoziati futuri con l'UE"

Boris Johnson (Ansa)

Boris Johnson (Ansa)

Londra, 9 gennaio 2020 -  Il governo britannico di Boris Johnson intende far uscire il Regno anche dall'Erasmus, lo storico programma di scambio fra studenti europei, non appena sarà in vigore la Brexit. La questione è stata definita ieri pomeriggio, con la netta bocciatura di un emendamento alla legge di ratifica del divorzio da Bruxelles presentato dall'opposizione liberaldemocratica in una Camera dei Comuni ormai dominata dai conservatori di Boris Johnson dopo la vittoria elettorale del mese scorso. Il voto, per quanto atteso, ha suscitato oggi reazioni di protesta sui social media da parte di vari studenti e accademici del Regno, nello stesso giorno in cui si attende l'ok finale dei Comuni della ratifica, prima del passaggio di rito dell'iter della legge la settimana prossima alla Camera dei Lord.

La notizia sta rimbalzando sulle prime pagine dei media internazionali, accompagnata da molte polemiche. La fine di Erasmus era del resto stata annunciata, sullo sfondo della promessa del premier Tory di mettere fine alla libertà di movimento automatica con l'uscita dall'Ue e di cambiare in generale le regole del gioco sull'immigrazione, con una sostanziale equiparazione fra europei e non e un sistema a punti per il filtro degli ingressi basato in futuro come in Australia sull'esclusiva valutazione delle qualità degli aspiranti.

Su Twitter, il sottosegretario all'Istruzione e l'università britannico Chris Skidmore, in risposta alla polemica scoppiata ha precisato che la partecipazione del Regno Unito ad Erasmus "farà parte dei nostri negoziati futuri con l'Unione europea. Diamo grande valore agli scambi internazionali tra studenti".

Anche la politica italiana reagisce alla notizia. "Dicendo addio all'Erasmus il Regno Unito scrive una pagina triste non solo per gli studenti europei. A maggior ragione adesso l'Unione Europea ha il dovere di investire sull'educazione, sulla conoscenza e sulle nuove generazioni", twitta Matteo Renzi, leader di Italia Viva. "La Gran Bretagna dice addio all' Erasmus. Così hanno deciso Johnson e i suoi. Il sovranismo al potere nega ai giovani la possibilità di fare esperienze formative e allargare gli orizzonti. Rinchiudersi nei propri recinti non è la soluzione, ma il problema", commenta Laura Boldrini dalle fila del Pd.

"L'Europa più unita che esiste è l'Erasmus, che ha permesso a intere generazioni di giovani europei di conoscere altre realtà, culture e lingue e di diventare profondamente europei. L'addio del Regno Unito all'Erasmus danneggerà soprattutto gli studenti britannici, con un antipasto dell'isolamento e della riduzione di opportunità e libertà rappresentato dalla Brexit". Lo afferma in una nota il vicesegretario di Più Europa, Piercamillo Falasca. "Per questo, noi proporremo una petizione al Parlamento europeo per consentire l'apertura unilaterale agli studenti britannici delle università dell'Unione Europea, anche senza reciprocità. Se la politica britannica ha scelto la miopia sovranista - conclude Falasca - noi daremo un messaggio lungimirante ai tanti giovani britannici che si sentono e continueranno a sentirsi europei e che nell'Erasmus trovano una via per realizzare i propri sogni di vita".