Giovedì 16 Maggio 2024

Venezuela, attentato a Maduro con droni esplosivi. Sette feriti

Il presidente illeso, l'attacco mentre stava tenendo un discorso. Maduro accusa la Colombia, poi arriva la rivendicazione. Il governo: "Sei arresti"

Venezuela, l'attentato al presidente Maduro (Ansa)

Venezuela, l'attentato al presidente Maduro (Ansa)

Caracas, 5 agosto 2018 - Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, è sfuggito a un attentato con droni esplosivi mentre stava tenendo un discorso in occasione dell'81mo anniversario della creazione della Guardia nazionale. Sette uomini della Gnb sono rimasti feriti, mentre il presidente è rimasto illeso: in tv si sono visti i soldati rompere le righe dopo la deflagrazione, mentre Maduro è stato subito circondato dagli uomini della sua scorta e allontanato in tutta fretta assieme al ministro della Difesa, Vladimir Padrino. 

In serata il ministro dell'Interno e della Giustizia venezuelano, Nestor Reverol, ha reso noto di aver arrestato sei "terroristi" coinvolti nel fallito attentato al presidente Nicolas Maduro.

ACCUSE ALLA COLOMBIA - Il presidente del Venezuela ha accusato "l'ultradestra venezuelana alleata dell'ultradestra colombiana" e ha chiamato in causa direttamente il presidente della Colombia Juan Manuel Santos: "E' dietro questo attentato, non ho alcun dubbio", ha affermato. "Con me non ci sono riusciti e non ci riusciranno, stiano certi che continueremo il cammino della nostra patria che vuole pace e sviluppo", ha aggiunto Maduro. 

VIDEO Il momento dell'attacco

LA RIVENDICAZIONE - Ma alcune ore dopo l'attacco è arrivata la rivendicazione di un misterioso "Movimento nazionale di soldati in camicia". In una dichiarazione fatta pervenire alla giornalista venezuelana vicina all'opposizione Patricia Poleo, che vive negli Stati Uniti, il Movimento afferma: "E' contro l'onore militare tenere al governo coloro che non solo hanno dimenticato la Costituzione ma che hanno trasformato le cariche pubbliche in un osceno modo per arricchirsi". Nel comunicato, letto da Patricia Poleo in un video sul suo canale YouTube, Maduro viene accusato di impoverire il Venezuela: "Se lo scopo di un governo è raggiungere la maggior felicità possibile, non possiamo tollerare che la popolazione soffra la fame, che i malati non abbiano medicine, che la moneta non abbia valore, e che il sistema dell'istruzione né istruisca né ma solo indottrini al comunismo". La rivendicazione si conclude con un appello alla rivolta: "Popolo del Venezuela, per concludere con successo questa lotta di emancipazione dobbiamo scendere in piazza senza arretrare". Il Movimento, su Twitter, si è autodefinito come un gruppo "di patrioti militari e civili, leali al popolo venezuelano che cerca di salvare la democrazia in una nazione sotto dittatura". 

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IL DISCORSO DI MADURO - Appena tre ore dopo l'attentato, il presidente è comparso in televisione a reti unificate e ha dichiarato che "in tempi record" le indagini hanno ottenuto i primi risultati: "Sono stati catturati alcuni degli autori materiali dell'attentato di oggi contro la mia vita e sono già sotto processo", ha affermato senza fornire dettagli. "Dio e il popolo sono con noi, sono sicuro che in Venezuela trionferà la pace, fino alla vittoria, sempre!", ha scritto il presidente su Twitter. "Grazie allo scudo protettivo del popolo e alla benedizione di Dio sono uscito illeso e mi trovo in piedi e vittorioso. Pronto a continuare la battaglia per la pace e la tranquillità del Venezuela". 

La Colombia ha intanto respinto seccamente le accuse del presidente venezuelano e ha affermato di essere estranea all'attacco contro Maduro. Con quello di oggi, sono una ventina i tentativi di ucciderlo denunciati dal presidente da quando nel 2013 ha preso il potere dopo la morte di Hugo Chavez.