Martedì 30 Aprile 2024

Antartide, la minaccia viene da cozze, granchi e topi

Queste e altre specie potrebbero invadere, con effetti devastanti, l'ecosistema del continente di ghiaccio. Lo studio

Ghiacciai in Antartide (Ansa)

Ghiacciai in Antartide (Ansa)

Roma, 14 gennaio 2020 - Allarme per il delicato ecosistema dell'Antartide, che rischia di essere minacciato da specie 'straniere'. In cima alla lista dei possibili invasori del continente di ghiaccio dell'emisfero australe ci sono cozze, granchi, ratti e topi, ma i ghiacci  del Polo Sud devono temere anche piante da fiore, erbe infestanti e acari

Ma come ci potrebbero arrivare nel continente bianco questi invasori? Semplice: insieme alle forniture di cibo e materiale destinati a ricercatori e turisti o attaccate agli scafi delle navi o ai vestiti.

A lanciare la preoccupazione, se non l'allarme, è lo studio pubblicato sulla rivista Global Change Biology dai ricercatori coordinati da Kevin Hughes, della British Antarctic Survey (Bas). I ricercatori hanno identificato quali specie hanno maggiori probabilità di minacciare gli ecosistemi dell'Antartide, con effetti devastanti, studiando centinaia di articoli scientifici e database.  Delle 103 specie considerate nel dettaglio, 13 sono state identificate come quelle più minacciose. "La regione della penisola antartica è di gran lunga la parte più frequentata e visitata dell'Antartide a causa del crescente turismo e attività di ricerca scientifica - dice Hughes - I visitatori possono trasportare in quell'area semi attaccati ai loro vestiti e scarpe. Merci importate, veicoli e forniture di cibo fresco possono invece nascondere insetti, piante e persino ratti e topi". 

Fra gli invasori più 'minacciosi', prosegue il ricercatore, ci sono le specie marine, come cozze e granchi, che possono essere trasportate in Antartide attaccate agli scafi delle navi. Secondo Helen Roy, ecologa presso il Centre for Ecology & Hydrology del Regno Unito "è fondamentale garantire che tutti i visitatori arrivino nell'area dopo accurati controlli. Solo così saremo in grado di ridurre i rischi e proteggere queste incredibili, ma vulnerabili, comunità antartiche dalla minaccia di specie non autoctone invasive".