Mercoledì 24 Aprile 2024

Cinema, addio allo sceneggiatore Alvin Sargent. Aveva vinto due premi Oscar in carriera

Si è spento a 92 anni. Per lui due statuette con 'Gente comune' e 'Giulia' e la trilogia di 'Spider-Man'

Il premio Oscar (Ansa)

Il premio Oscar (Ansa)

Los Angeles, 11 maggio 2019 - Lo sceneggiatore statunitense Alvin Sargent è morto per cause naturali giovedì notte, nella sua casa di Seattle (Washington), all'età di 92 anni. A dare l'annuncio della scomparsa, l'amica e produttrice cinematografica Pamela Oams Williams a 'The Hollywood Reporter', che aveva lavorato con la moglie dello sceneggiatore Laura Ziskin, anche lei produttrice, scomparsa nel 2011. 

I SUCCESSI - Maestro nell'adattamento di romanzi di successo, improntati a una notevole libertà, ma anche autore di soggetti originali, Sargent è stato più volte candidato all'Oscar, riuscendo a vincere il premio due volte: nel 1978 per 'Giulia' di Fred Zinnemann e nel 1981 per 'Gente comune' di Robert Redford.  Nelle sue sceneggiature, considerate di raffinata eleganza, Sargent ha saputo affrontare temi spesso difficili e delicati, riuscendo però a misurarsi anche con i toni leggeri della commedia, come testimoniano le più recenti collaborazioni a 'Spider-Man 2' (2004) e 'Spider-Man 3' (2007), entrambi diretti da Sam Raimi, e infine 'The Amazing Spider-Man' (2012) di Marc Webb.  Ha firmato, tra i numerosi film, anche 'Un uomo senza scampo' (1970) di John Frankenheimer e l'acclamato 'Paper Moon - Luna di carta' (1973) con Ryan O'Neal e la figlia Tatum, oltre a 'E' nata una stella' (1976), 'Pazza' (1987) con Barbra Streisand, 'Eroe per caso' (1992) e 'La mia adorabile nemica' (1999). 

LA VITA - Nato a Philadelphia il 12 aprile 1927, abbandonati gli studi durante la seconda guerra mondiale per arruolarsi in marina, Sargent si iscrisse in seguito all'University of California di Los Angeles, per studiare recitazione. Dopo un'esperienza come attore in piccoli teatri della città californiana e a New York, accettò un impiego stabile come pubblicitario per 'Variety', dove avrebbe lavorato per tutti gli anni Cinquanta. Nello stesso periodo comparve in una piccola parte in 'Da qui all'eternità' (1953) di Fred Zinnemann, cominciando a scrivere sceneggiature originali per serie di successo, tra le quali 'Route 66', 'Ben Casey' e 'Alfred Hitchcock presenta'.  Il suo esordio nel cinema avvenne come co-sceneggiatore di 'Gambit - Grande furto al Semiramis' (1966) di Ronald Neame e 'La notte dell'agguato' (1969) di Robert Mulligan, entrambi prodotti da Alan J. Pakula, suo amico dai tempi delle esperienze teatrali. Quando Pakula passò alla regia, chiese a Sargent di realizzare l'adattamento del romanzo di J.T. Nichols intitolato 'Pookie' (1969), un'eccentrica storia d'amore cui fecero seguito il melodramma 'Un uomo senza scampo' (1970) di John Frankenheimer - tratto da un romanzo di Madison Jones -, 'Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilda' (1972) - secondo film diretto da Paul Newman e ispirato a una commedia di Paul Zindel, che collaborò con Sargent alla stesura della sceneggiatura - e 'Amore, dolore e allegria' (1973) - basato su un soggetto originale di Sargent e da lui stesso sceneggiato, ancora per la regia di Pakula -  Tutti questi film furono preludi alla felice prova offerta con il delicato 'Paper Moon' (1973), diretto da Peter Bogdanovich, road movie ambientato negli Stati Uniti della Grande depressione e tratto dal romanzo di J.D. Brown, per il quale Sargent ottenne la prima nomination all'Oscar. Un'altra accurata ricostruzione d'epoca, più solenne e meditativa, la realizzò con il pluripremiato 'Giulia' (1977), altra pellicola con cui è riuscito a raggiungere l'ambita statuina.