Bologna, 19 gennaio 2024 – Dopo un viaggio di oltre quattro mesi nello spazio, il lander Slim (Smart lander for investigating moon) dell’Agenzia spaziale giapponese è atterrato con successo sulla Luna. La notizia arriva a poche ore del fallimento di una missione simile – quella di Peregrine, costruita da Astrobotic per la Nasa – e dal lancio di SpaceX, la navetta diretta alla Stazione spaziale internazionale, con a bordo l’italiano Walter Villadei. Il Giappone è quindi diventato la quinta potenza mondiale a compiere un allunaggio dopo Stati Uniti, Unione Sovietica, Cina e India, ma i festeggiamenti potrebbero spesso lasciar spazio alla delusione: sembra che il sistema di energia solare del modulo non sarà in grado di ricaricarsi, ovvero non sta funzionando secondo i piani. Nel caso in cui la comunicazione con Slim terminasse, gli ingegneri giapponesi potrebbero non perdere immediatamente le speranze: l’atterraggio potrebbe essere avvenuto in un punto nel quale i raggi solari non sono captabili al momento, ma con il movimento della Luna, la situazione potrebbe correggersi autonomamente.
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![Il robot "SORA-Q", uno dei rover trasportati da Slim](https://www.quotidiano.net/image-service/version/c:ZTdjZWFhOWItOTBkYy00:NWQ3NTQy/il-robot-sora-q-uno-dei-rover-trasportati-da-slim.webp?f=3%3A2&q=1&w=1560)
L’atterraggio in sé, tuttavia, non solo è stato delicato e non un impatto – a differenza di quanto ipotizzato quando sono emersi i primi problemi – ma è stato anche di una precisione senza precedenti, con un errore di massimo 100 metri dall’obiettivo prefissato, ovvero un punto nei pressi del cratere Shioli. Una scelta casuale: in quella regione si ritiene che il mantello lunare sia accessibile anche dalla superficie; i materiali in questione potrebbero fare più luce sull’origine della Luna e della Terra. Il principale scopo della missione è proprio quello di raccogliere e analizzare rocce. Il modulo è dotato di diverse strumentazioni scientifiche, tra cui uno speciale spettroscopio e due piccoli rover lunari.
Slim è stato lanciato il 6 settembre 2023, con due anni di ritardo rispetto alla pianificazione iniziale; il 25 dicembre è entrato nell’orbita lunare. Lungo 2,7 metri, largo 1,7 e alto 2,4, pesa ben 590 kg ed è azionato da due motori da propulsione con una potenza di 500 newton ciascuno, a cui si aggiungono altri 12 motori da 20 newton. La precisione chirurgica dell’atterraggio è stata permessa da un sistema di analisi in tempo reale del terreno, che grazie a una telecamera di bordo riprenderà i crateri e calcolerà istantaneamente la posizione del lander e la giusta traiettoria verso l'obiettivo, con una tecnologia che si rifà a quella del riconoscimento facciale.