Mercoledì 24 Aprile 2024

Abusi nella Chiesa, il Papa rafforza la lotta agli insabbiamenti

Francesco aggiorna il motu proprio 'Vos estis lux mundi': anche i laici al vertice di associazioni riconosciute dalla Santa Sede dovranno segnalare i casi di violenza alle autorità ecclesiali. Nessun obbligo di silenzio per chi denuncia o chi ha subito le molestie. La nuova disciplina vale anche per le suore stuprate dai preti

Papa Francesco prosegue nella tolleranza zero

Papa Francesco prosegue nella tolleranza zero

Città del Vaticano, 25 marzo 2023 - Sportelli per denunciare gli abusi in ogni diocesi del mondo, estensione ai laici della responsabilità in caso di coperture e una pietra tombale sulla logica del silenzio, perpetrata per decenni a tutela dell'immagine della Chiesa. Corrono lungo queste tre direttrici il rilancio e l’aggiornamento delle norme canoniche volute da papa Francesco per prevenire e contrastare gli abusi del clero su minori e adulti vulnerabili. Regole che, in assenza di una disciplina ad hoc, continuano a trovare applicazione anche ai crimini di molestie e stupri su monache e suore da parte di preti o vescovi.

Dopo quasi quattro anni di sperimentazione, consultati gli episcopati e i dicasteri della Curia romana, Bergoglio ha pubblicato oggi la nuova versione del motu proprio ’Vos estis lux mundi’, una sorta di legge quadro che entra in vigore il 30 aprile, abroga la precedente normativa del 2019 e conferma la volontà di proseguire nella politica di tolleranza zero contro la pedofilia inaugurata dal predecessore, Benedetto XVI. Il testo è stato inoltre armonizzato con le altre riforme introdotte dal 2019 ad oggi.

“Quella varata è una normativa universale che copre i cinque continenti – sottolinea l’arcivescovo Filippo Iannone, prefetto del Dicastero per i Testi Legislativi durante il briefing con la stampa –. È ovvio che tutto ciò sconta le grandi differenze culturali, geografiche e sociali che esistono, ma posso dire che la macchina si è avviata dappertutto con, ovviamente, risposte differenti. Si va da realtà già molto avanzate a chi sconta il problema dell’avvio di un'organizzazione”. Per l’arcivescovo quelle varate sono regole più tecniche che sostanziali, nel senso che l'aggiornamento della ’Vos estis lux mundi’ “non modifica né il diritto penale, né quello processuale canonico“.

Tra le novità introdotte, il documento allarga ai laici, a capo di associazioni riconosciute dalla Santa Sede, l’obbigo (interno) – introdotto nel 2019 per i vescovi e i superiori religiosi - di segnalare alle autorità ecclesiali gli abusi dei quali siano venuti a conoscenza. Si chiede di salvaguardare "la legittima tutela della buona fama e la sfera privata di tutte le persone coinvolte", nonché la presunzione di innocenza degli indagati. Al contempo, però, il divieto d'imporre il silenzio a chi segnala gli abusi, previsto nella versione originale del motu proprio, è esteso anche "alla persona che afferma di essere offesa e ai testimoni". Un passo ulteriore sulla via della trasparenza e della lotta complicità ed insabbiamenti