Presidenza Camera, prova d’appello per la maggioranza: la Lega dice Fontana

Oggi il voto decisivo. Il Pd insorge: "Quasi una provocazione, la scelta più estremista che potessero fare"

Deputati entrano a Montecitorio per la prima seduta pubblica della XIX legislatura della C

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Roma, 14 ottobre 2022 - "Bianca. Bianca. Bianca". Sembrano le prime votazioni per il Capo dello Stato di gennaio 2022. Tre-votazioni-tre si consumano tra prima mattina e secondo pomeriggio e vanno tutte e tre a vuoto. Nella prima le schede bianche sono 369 (quorum dei due terzi: 267), nella seconda sono 365 (quorum: 259), nella terza 357 (quorum: 252), con relativo crollo pure dei votanti, da 391 a 377.

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Inoltre, un nugolo di voti dispersi, di cui assai pochi al candidato (in quel momento) in pectore di Matteo Salvini, l’ex capogruppo della Lega Riccardo Molinari. Il quale, si scopre in serata, a tale incarico resterà. Molinari si era messo l’abito buono, ma niente da fare. Il “casino“ che si è prodotto, già di mattina, al Senato, con Ignazio La Russa eletto presidente senza i voti degli azzurri e Berlusconi furibondo (con la Meloni), ha fatto saltare l’accordo a tre che, fino alla notte precedente, sembrava siglato. A fine serata, le riunioni, negli uffici dei gruppi, dei tre partiti di maggioranza sono un turbillion frenetico, ma la svolta la imprime, a tutti, Salvini. "Ho chiesto a Riccardo Molinari la disponibilità a proseguire il suo mandato da capogruppo, nonostante avesse tutte le carte in regola per fare il Presidente della Camera. È stato e sarà il miglior capogruppo possibile, ruolo per me politicamente più rilevante per i prossimi 5 anni".

Lorenzo Fontana, chi è il candidato forte della Lega alla presidenza della Camera

La riunione Salvini la tiene con i vicesegretari Andrea Crippa, Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Fontana. Il primo è troppo giovane, e a Salvini “serve“ al partito contro i governatori del Nord. Il secondo – che pure un pensierino ce l’aveva fatto – rimette nelle mani del “Capitano“ la decisione per un suo eventuale incarico nel futuro governo di centrodestra. E lì andrà, titolare del Mef. Resta Fontana, già vicepresidente della Camera: da ieri, è lui il candidato per la terza carica dello Stato, carica che ‘deve’ andare nella cassaforte leghista. Ed esplode la polemica. Durissimo il Pd. Secondo fonti del Nazareno il suo nome viene considerato "quasi una provocazione: la scelta più estremista che potessero fare". Anche "per le ambiguerelazoni con Putin". Nella quarta votazione, che si terrà stamane, il quorum si abbassa alla maggioranza assoluta (201 voti) e Fontana dovrebbe averli, anche se i “franchi tiratori“ (nella Lega, FI e pure FdI) non mancheranno. E la Meloni? Riunisce i suoi, come pure Tajani. A un certo punto, in Transatlantico, compare il suo “gigante“, Guido Crosetto: non è parlamentare, è uscito da tutti i toto-ministri di questi giorni, ma si è messo l’abito buono, la cravatta. Ora sorride. Tutti gli vanno sotto. Lui spiega: "Ignazio, io e Giorgia abbiamo tanti amici e in tanti partiti. La sua elezione è frutto delle nostre, tante, amicizie". Crosetto non pare preoccupato della prima, brutta, falsa partenza della maggioranza.

Sarà. Si vedrà. E tutti gli altri? Nel Pd accusano i centristi di aver portato l’acqua “co’ le recchie“ al centrodestra. I terzopolisti, dal capogruppo Richetti a Marattin a Ettore Rosato (ieri presiedeva l’Aula) replicano sdegnati: "Guardatevi in casa vostra! E dei vostri alleati!". Cioè i 5Stelle. Emozionati. È il loro primo giorno di scuola e sono quasi tutti “nuovi“. Molti i giovani. Forte la presenza di donne. Pure Conte sorride. La destra straborda in ogni parte dell’emiciclo come in Transatlantico e in cortile. Detto cortile d’onore è rimasto l’unico luogo dove si può fumare. I deputati di Verdi e Sinistra, non pochi, tutti vestiti in abiti impeccabili, se ne lamentano. "Prendetevela con quel salutista di Fico!" replicano, beffardi, i colleghi di destra.

Nel Pd, ovviamente, la testa è tutta rivolta all’incipiente congresso. Che cosa farà Anna Ascani? "Presto non avrò più l’auto blu (è sottosegretaria, ndr. ) e girerò in auto elettrica" si limita a dire lei. Un annuncio di candidatura? Si vedrà. Per ora, i dem non se li fila nessuno. I cronisti sono duri, spietati: corron tutti dietro ai big di FdI, Lega, FI.

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