Ignazio La Russa: una vita sempre a destra. Dall'amore per l'Inter alla battuta facile

A 10 anni al primo comizio del padre. Dal Msi a Fratelli d'Italia, passando da Fini e Berlusconi

L'allora ministro La Russa si congratula con Diego Milito

L'allora ministro La Russa si congratula con Diego Milito

Roma, 13 ottobre 2022 - Ignazio La Russa nasce in Sicilia, a Paternò. Anno 1947. Una vita a destra, sempre a destra, senza se e senza ma. Una vita politica cominciata prestissimo, a quanto pare, a dieci anni, quando il padre, anche lui esponente di primo piano del Movimento sociale italiano (è stato senatore della repubblica) lo fece salire su un palco per assistere in primissima fila a un comizio del partito nato nel 1946 dalle ceneri della Repubblica sociale italiana. Trasferitosi al Nord, dopo gli studi in Svizzera, Ignazio La Russa, che mai ha perso la sua calata sicula e di cui va molto orgoglioso, diventa uomo di legge.

L'omicidio Ramelli

Uno dei suoi incarichi più importanti è stato quello di difensore civile nel processo per l’omicidio di Sergio Ramelli, militante del fronte della gioventù ucciso a Milano nel 1975, episodio che ha ricordato nel discorso di insediamento a palazzo Madama. Un episodio atroce oltre che simbolico della vita politica di quegli anni in Italia. La Russa non si tira indietro. Va in sezione, combatte, pare che una volta abbia ricevuto un rifiuto sentimentale perché di destra. Chissà se è vero, ma non ne saremmo meravigliati. Sono anni agitati, con animati (si fa per dire) confronti con l’altra parte politica, e nei quali raramente Ignazio si è tirato indietro. Anche questo aspetto è stato ricordato al suo primo intervento da presidente del Senato. 

Msi, An e Pdl 

La Russa arriva in Parlamento con il Movimento sociale nel 1992. Farà 9 legislature. Durante la svolta di Fiuggi nel 1995, è in prima linea nella fondazione di Alleanza Nazionale, guidata dall’allora leader Gianfranco Fini. Poi, la carriera istituzionale: ministro della Difesa nel governo Berlusconi IV dal maggio 2008 al novembre 2011. Un anno dopo, il 17 dicembre 2012, annuncia la sua uscita dal Popolo della Libertà e fonda il partito Fratelli d’Italia insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto.

Scommessa Meloni

Nel 2013 entra a Montecitorio con FdI. Da quel momento il suo impegno in Fratelli d’Italia è costante, assumendo La Russa un vero e proprio ruolo "protettivo" nei confronti della giovane Giorgia Meloni. Il rapporto tra i due è sincero, perché La Russa vede nell’ex ministra della Gioventù il volto nuovo per rifondare la destra dopo i passaggi traumatici di Fiuggi e del Pdl berlusconiani. Si può quasi affermare che la Meloni è stata la più importante scommessa politica di La Russa, a questo punto vinta. Dopo 26 anni trascorsi ininterrottamente alla Camera (dal 1992 al 2018), alle elezioni politiche del 2018 viene candidato al Senato, nel collegio uninominale Lombardia per la coalizione di centro-destra in quota Fratelli d’Italia, e viene eletto con il 44,52% delle preferenze. Il 28 marzo 2018 viene eletto vicepresidente del Senato della Repubblica con 119 voti.

Passione Inter

Personaggio poliedrico, caratterizzato dall’immancabile pizzetto, qual che settimana fa La Russa è stato messo in imbarazzo per un gesto improvvido e sbagliato del fratello Romano, che ha salutato un compagno di partito a un funerale con un il braccio alzato. Pare che Ignazio in quell’occasione si sia molto arrabbiato. Appassionato di calcio, tifa Inter. Conversatore abile, è noto per avere la battuta facile, non rinuncia mai alla frase ironica e scherzosa neanche quando siede sullo scranno dell’Aula del Senato come vice presidente. Ha fatto da doppiatore nel cartone animato I Simpson nell’episodio intitolato "Dolce e amara Marge". E anche questo fa parte del personaggio.