La Russa e il giallo dei voti dell'opposizione in Senato. Chi può averlo votato

I senatori di Forza Italia non hanno votato. Renzi ha respinto subito le accuse: "Io avrei rivendicato"

Roma, 13 ottobre 2022 - Ignazio La Russa è stato eletto 28esimo Presidente del Senato della Repubblica, con 116 voti, e quindi grazie a 17 voti in più, da parte dell'opposizione. Sono voti, infatti, che non sono arrivati da Forza Italia, dopo il litigio tra La Russa e Berlusconi (a causa del disappunto di quest'ultimo per l'andamento delle trattative sulla formazione del nuovo Governo) e quindi la decisione di Forza Italia di non votare. A Palazzo Madama il centrodestra può contare su 66 voti di Fdi, 29 della Lega, 2 dei centristi e 18 di Forza Italia. Ma vista la decisione presa, tra gli azzurri, hanno votato solo Silvio Berlusconi ed Elisabetta Casellati.

Dando per scontato che entrambi abbiano votato La Russa, il totale fa 99, 17 voti in meno rispetto a quanti alla fine ottenuti dal senatore di Fratelli d'Italia. Dunque viene spontaneo chiedersi da dove, nello specifico, siano arrivati i voti per La Russa, anche se per ora non è chiaramente possibile saperlo.

Matteo Renzi ha respinto subito le accuse sui voti incassati dal nuovo Presidente del Senato: "Chi mi conosce lo sa, se fossi stato io l'avrei rivendicato e soprattutto avrei portato a casa qualcosa", ha detto. Così come respinge l'accusa anche Carlo Calenda. Comunque sia, i voti di Azione e Iv (9) non sarebbero stati sufficienti. Il M5s esclude che l'aiuto sia arrivato dai propri banchi: "Primo giorno di legislatura e per qualcuno è già cominciata la finta opposizione fatta dei soliti giochini di palazzo. Il dato certo è che alla prima prova il centrodestra si è già diviso". E alla domanda se quello che è successo al Senato potrebbe essere un segnale contro il M5s, Giuseppe Conte riponde: "Hanno già dimostrato che c'è una spinta a coalizzarsi contro di noi, non mi sorprenderebbe". 

Anche il Pd si chiama fuori, con Dario Franceschini che ha dichiarato: "C'era l'occasione di mettere in difficoltà la maggioranza facendo partire la legislatura con una spaccatura. Chiunque sia stato non capisce nulla di politica".

 

Ignazio La Russa (Ansa)
Ignazio La Russa (Ansa)

Fatto sta che l'algoritmo dell'esperienza dei funzionari di lungo corso di Palazzo Madama indica che 'i franchi tiratori all'incontrario' che hanno contribuito in maniera decisiva a ripianare l'assenza dei 18 senatori di Forza Italia (per rispetto istituzionale Berlusconi e Casellati hanno infatti formalmente votato) sarebbero comunque stati, secondo varie interpretazioni degli ambienti parlamentari, i 9 esponenti di Azione e una decina di altri provenienti dai senatori a vita, dai gruppi minori e in parte a livello individuale anche dal Pd e dal M5S. Come evidenziano le 66 schede bianche e i quattro voti dispersi.

Franchi tiratori in progress, subito ringraziati nel suo primo intervento dal neo Presidente del Senato La Russa, e che spianano il terreno ad una rapida definizione degli assetti parlamentari. Un assetto istituzionale che dopo l'elezione del nuovo Presidente della Camera e dei capigruppo delle forze politiche, aprirà la fase delle consultazioni del Presidente della Repubblica per la formazione del nuovo esecutivo che sarà guidato dalla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Warnung und eigentor": l'avvertimento di Berlusconi a Giorgia Meloni trasformatosi in autogol, scandisce in tedesco ma sotto promessa di anonimato un esponente lombardo veneto del centrodestra, sortisce per il momento l'isolamento di Forza Italia e il rischio di una perdurante spaccatura della maggioranza di centrodestra.