Roma, 26 maggio 2024 – “Grazie a Ilaria Salis e alle nostre altre candidature di spessore, molto probabilmente arriveremo vicini al 5%". Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e Alleanza Verdi e Sinistra, è ottimista: la sua formazione – ha raccontato nella videointervista per il vodcast Destinazione Europa, realizzata da Simone Arminio e Antonella Coppari, firme della redazione politica del Quotidiano Nazionale – non avrà difficoltà a superare la soglia di sbarramento.
"Queste elezioni saranno cruciali: da una parte ci sono i partiti, come il nostro, per i quali la crisi climatica è già una realtà che compromette il futuro delle prossime generazioni. Dall’altra, invece, c’è chi desidera mantenere lo status quo. Il governo e la Meloni sono diventanti imprenditori della paura, diffondendo bugie sostanziali sulle politiche verdi in Europa". Un esempio? La direttiva sulle case green. "Non obbliga e non sanziona i proprietari di case che non intendono ristrutturare, come sostengono le voci allarmistiche alimentate dalla destra".
La transizione andrà sostenuta con strumenti ad hoc, senza però ripetere errori in stile Superbonus 110%, una misura regressiva che ha finito per favorire solo i più ricchi. "Gli incentivi devono partire dalle classi energivore più basse e devono essere direzionati verso i ceti sociali più deboli", ha sottolineato.
Tra i punti forti della campagna di Europa Verde c’è la candidatura di Ilaria Salis, attivista attualmente in carcere in Ungheria. Una scelta che ha suscitato polemiche, ma che Bonelli difende con forza: "È sicuramente una candidatura di scopo, non ci vergogniamo a dirlo. Ma lo scopo è difendere la democrazia e i diritti". Ma non c’è solo lei: a puntellare la posizione di Europa Verde e Avs ci penseranno anche un tridente di ex sindaci eccellenti: Ignazio Marino (Roma), Mimmo Lucano (Riace) e Leoluca Orlando (Palermo). "E poi c’è Cristina Guarda, una giovane ambientalista che nel Nord Ovest è molto conosciuta. Con questo combinato disposto andremo molti vicini al 5%".
E se il suo partito dovesse farcela, molto probabilmente non appoggerà la rielezione dell’attuale presidente della Commissione Europea, accusata di aver cambiato posizione per accontentare i sovranisti: "Le piroette di Ursula von der Leyen sono sconcertanti dal punto di vista della dignità politica". A meno che Bruxelles non sia minacciata dal blocco dell’estrema destra. "In questo caso non saremo indifferenti. Non vogliamo commettere di nuovo l’errore che in Italia è stato commesso il 25 settembre del 2022, quando le divisioni nel centrosinistra hanno consentito di consegnare alla destra il governo del Paese su un piatto d’argento".
In ogni caso non sarà Bonelli in prima persona a tentare di affondare o appoggiare, turandosi il naso, Ursula von der Leyen, visto che il portavoce, a differenza di molti leader di altri partiti, non si è candidato. "Non siamo dei truffatori. Manderemo in Europa persone che si battono realmente per le questioni europee".